il commento
Romans al voto, l'esperto analizza la corsa dei 4 candidati sindaco
Il politologo Ivan Buttignon guarda lo scenario, con un numero di candidati mai visto prima. L'analisi.
L’appuntamento al voto è sempre più vicino. Domani scatterà il silenzio elettorale anche a Romans d’Isonzo, dove dopo un decennio finirà l’era del sindaco Davide Furlan e sono in quattro a concorrere per sostituirlo. Ieri su queste pagine abbiamo raccontato i rispettivi programmi dei singoli candidati - Michele Calligaris, Stefano Careddu, Francesco Albasini e Giacomo Cavalli - mostrando le diverse posizioni sui temi principali. Una situazione ben più variegata rispetto a cinque anni fa, quando le liste in gara erano solo due.
A tracciare un quadro di questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli è Ivan Buttignon, politologo da tempo trasferitosi a Romans, che parte dai diversi identikit: “Albasini è il buon padre di famiglia, Calligaris il calcolatore, Careddu il preciso, Cavalli l’idealista”. Tra loro, il candidato più trasversale è “Albasini, che attingerà in larga parte dalla sinistra, anche quella che non si recò alle urne cinque anni fa: l’elettorato vede nell’ex maresciallo un leader che ha condotto attività di polizia sempre nell’ottica della prevenzione e mai della repressione”.
Attività, aggiunge Buttignon, “in favore del dialogo e non dell’accanimento, nell’ottica della comprensione delle singole situazioni personali e familiari e non nell’applicazione della legge in modo inflessibile, cieco e ottuso. Ora, non serve essere un politologo per sapere che prevenzione, dialogo, aiuto ai più deboli ed egualitarismo sono approcci progressisti. E ai romanesi non è sfuggito che Albasini ha dimostrato di essere appunto a sinistra, coerentemente e con i fatti”. Quanto conterà però l’apparenza politica? “Ben poco. La gente vota chi sta dalla sua parte con i fatti”.
“In paese - aggiunge - si dice che manchi trasparenza e condivisione da parte di chi amministra il comune, vedi il caso dell’ex polveriera, o quello di Ilaria Cecot, o ancora i modi poco cavallereschi di fare campagna elettorale. Circostanze come queste spingono parecchi sostenitori del centro-sinistra a guardare, oltre ad Albasini, a Giacomo Cavalli, che ricordiamo essersi candidato quattro anni fa a Cormons con la lista di Luciano Patat (già Rifondazione comunista)”. Buttignon guarda anche a Carredu, che seppur di centrodestra “ha accolto nelle proprie liste quattro candidati di sinistra”.
Proprio il capogruppo di minoranza, secondo l’esperto, avrebbe delle chance per succedere a Furlan: “Dopo quindici anni di esperienza in consiglio comunale, ha articolato un programma rivolto principalmente alle questioni trascurate negli ultimi anni: marciapiedi, estensione delle piste ciclabili, potenziamento della videosorveglianza, miglioramento della viabilità, tutela dell’ambiente, compresa la bonifica delle aree con amianto”. C’è poi il fatto di essere sostenuti da due liste - Insieme e Identità e progresso - ma non “da forze esterne al comune”.
Nella visione del politologo, quindi, “il fortino storico del centro-sinistra si sta esaurendo. Alle comunali di cinque anni fa, la lista Uniti vinse per soli 150 voti sullo sfidante Careddu, mentre diventò addirittura minoritario alle europee del 2019, quando i romanesi preferirono nettamente i partiti del centro-destra. Questa volta, come dicevamo, si aggiunge un’ulteriore criticità: chi ha idee di sinistra può scegliere tra ben quattro candidati a sindaco”. L’appuntamento alle urne inizierà domenica dalle 7 alle 23 e terminerà lunedì, dalle 7 alle 15.
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