LA NOTA
Monfalcone, sciopero Polizia Locale del 30 agosto, nuova replica del Sapol all’amministrazione: «Calpestata la verità dei fatti»

Il sindacato autonomo riporta l’attenzione sulle ragioni della mobilitazione e ne critica la «criminalizzazione»: «Ennesima dimostrazione di incapacità gestionale e debolezza politica».
Per Monfalcone, l’ormai vicino 30 agosto sarà una giornata dalla duplice valenza: l’intera giornata di sabato sarà scandita sia dalla nona edizione dello Sbaracco nelle vie del centro cittadino che dal già annunciato e discusso sciopero della Polizia Locale proclamato dal Sindacato Autonomo di Polizia Locale Fvg. Nonostante la mobilitazione, il primo cittadino Luca Fasan ha dichiarato, durante la presentazione dell’evento, che il servizio di sicurezza della Polizia Locale sarà comunque garantito.
Il botta e risposta tra le parti seguito all’annuncio dello sciopero ha visto diversi interventi di esponenti della politica locale, fra cui Anna Maria Cisint. Nella sua ultima replica, la consigliera comunale con delega alla sicurezza ha parlato di falsità, «pretestuosità e strumentalità dei proclami sindacali», opponendo a quanto denunciato dal Sapol evidenze quali la crescita delle indennità accessorie e dell’organico, la diminuzione dello straordinario e l’impegno sulla formazione.
Ne è seguita una nuova nota «di critica e sconfessione» del sindacato, di pochi giorni fa, firmata dalla segreteria regionale, che così esordisce: «Definire “pretestuose” o addirittura “false” le motivazioni alla base della mobilitazione sindacale equivale a calpestare la verità dei fatti con una leggerezza che lascia sgomenti».
Il sindacato precisa che le rivendicazioni «non nascono da capricci o da interessi personali, bensì da criticità gravi e documentate, già formalmente segnalate alle autorità competenti». «È inaccettabile e profondamente scorretto etichettare tutto questo come uno “sciopero contro la città”: questa è una battaglia per la sopravvivenza fisica e psicologica di lavoratori esposti ogni giorno a rischi concreti, abbandonati da chi dovrebbe tutelarli – prosegue il Sapol - nel frattempo, nessuno sembra preoccuparsi del fatto che vengono mandate in strada pattuglie formate da neoassunti, privi di formazione, senza alcuna preparazione specifica per affrontare emergenze reali».
La nota ricorda poi l’incidente stradale verificatosi durante un intervento di emergenza «che ha interessato colleghi neoassunti, impiegati per comporre un equipaggio di pattuglia di pronto intervento», affermando che «è troppo comodo scaricare la colpa su chi è stato costretto ad agire in prima linea, dimenticando chi dirige, organizza, gestisce» e, allo stesso modo, «troppo facile derubricare un malessere profondo come semplice insubordinazione, invece di domandarsi da dove nasca e, soprattutto, come risolverlo».
Richiami dal Sapol anche al ruolo del primo cittadino monfalconese: «Dov'è il Sindaco? Perché tace? Quando c’è da apparire davanti alle telecamere per parlare di “modello di città sicura” è presente, ma quando si tratta di difendere i lavoratori e assumerne la responsabilità, scompare».
«La verità è che nessuno qui persegue “vantaggi personali” – conclude la segreteria sindacale – il sindacato chiede il rispetto della legge, della dignità e della sicurezza dei lavoratori. Parlare di “intimidazioni” è un disperato tentativo di nascondere una verità scomoda: questa amministrazione non è in grado di garantire un’organizzazione efficiente, sicura e rispettosa della legge. Lo sciopero, dunque, non è solo legittimo: è un atto necessario, di coraggio e di dignità. È un grido di allarme che chi governa preferisce ignorare. Continuare a criminalizzare non è solo ingiusto, è l’ennesima dimostrazione di debolezza politica e incapacità gestionale».
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