Caso Asquini, l'opposizione attacca l'ex assessore di Monfalcone

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Caso Asquini, l'opposizione attacca l'ex assessore di Monfalcone

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 22 Gen 2022
Copertina per Caso Asquini, l'opposizione attacca l'ex assessore di Monfalcone

Il centrosinistra condanna le posizioni dell'ex assessore e attacca: «Ritiro delle deleghe tardivo».

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Non si sono fatti mancare i commenti da parte dell’opposizione alla revoca delle deleghe all’assessore Massimo Asquini, a Monfalcone. La vicenda, ormai nota, vede coinvolto l’esponente della Lega che, pur non essendosi mai dichiarato no vax, si era presentato in consiglio comunale con una mascherina dal messaggio inequivocabile: “No obbligo vaccinale”.

Per Lucia Giurissa, capogruppo del Pd in consiglio comunale, “Massimo Asquini ha tirato la corda per anni ed ora cade in maniera scomposta incredulo. Non sono servite le mozioni di dimissioni dell’opposizione, gli articoli di critica, le manifestazioni antifasciste, gli inviti alla moderazione del presidente del Consiglio Bearzi per il baccano in Aula, il commissariamento del circolo locale della Lega: la caccia al consenso novax-nopass è stata troppo sfacciata evidentemente - prima online e poi in sede istituzionale - per passare sottotraccia”.

“Questo ritiro delle deleghe fuori tempo massimo fa un po’ pena visto che il mandato è praticamente in scadenza, ma almeno squarcia il velo sulle ambivalenze insostenibili che la Lega si è tenuta in pancia negli ultimi due anni. Effettivamente ora non si può più fare finta di niente: in questa maggioranza che governa Monfalcone c’è tutto e il contrario di tutto e la commistione tra consiglieri e assessori ha reso questo mandato più ingarbugliato nei livelli di responsabilità. Chissà come voterà prossimamente il consigliere Asquini ora che non fa più parte della giunta Cisint”, conclude Giurissa.

“Finisce la parabola del più discusso assessore della giunta leghista, tra filastrocche sui migranti, commenti sgraziati sul 25 aprile e posizioni su Covid e greenpass che hanno creato crescente imbarazzo nella destra di governo. Asquini non si è fatto mancare nessuna polemica in questi anni e Cisint lo ha difeso e tenuto al suo fianco fino a stamattina. Oggi, probabilmente non a caso, ha raggiunto il colmo”, chiosa la candidata sindaco, Cristiana Morsolin.

“Personalmente riteniamo che quel colmo lo avesse già passato da tempo e che non occorresse l'accorato appello di ieri sul Piccolo per ridestare la destra di governo cittadina, che è parsa giocare fin troppo sul filo della ambiguità sulle proteste a vario titolo connesse al disagio post-pandemico. Insomma, bene le dimissioni, ma tardi, davvero troppo tardi”, conclude l'esponente.

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