la decisione
Cisint revoca le deleghe ad Asquini, rottura nella giunta di Monfalcone

L'assessore uscente si diceva fiducioso che non ci sarebbero state ripercussioni nella maggioranza.
La giunta comunale di Monfalcone perde un pezzo. Il sindaco Anna Maria Cisint ha revocato poco fa le deleghe all’assessore alla sicurezza, Massimo Asquini, dopo un incontro in municipio. “Dal conferimento dell’incarico – ha spiegato il sindaco Cisint – Massimo Asquini ha dato un apporto di collaborazione importante per portare avanti il 'Progetto Monfalcone Sicura' che oggi è considerato, dalle stesse autorità statali, un esempio e un modello nazionale di prevenzione e contrasto all’illegalità e al degrado urbano svolgendo i compiti assegnati con impegno e serietà”.
L’assegnazione di deleghe di giunta, “soprattutto se hanno un valore così rilevante come quella di garantire la legalità e la sicurezza, richiede, ovviamente, nei comportamenti e nei fatti, una condivisione piena delle posizioni e della linea che guida l’azione dell’amministrazione comunale che in questi anni ha saputo distinguersi per serietà, trasparenza e chiarezza nel rispetto delle regole e nel rispetto delle istituzioni a tutti i livelli”, prosegue il sindaco.
Il primo cittadino, di fatto, ricorda come il principio del rispetto delle istituzioni “sia stato la costante del mio mandato nel quale l’osservanza delle norme e delle leggi dello Stato e la considerazione dei luoghi come il consiglio comunale dove si esprimono i rappresentanti della città, rappresentano un fondamento che ho tenuto a far valere senza distinzioni di appartenenza partitica. La fiducia dei cittadini passa sempre attraverso la credibilità e la serietà nei comportamenti dei rappresentanti che, per primi, sono chiamati a onorare regolamenti e leggi che disciplinano il convivere civile e lo stesso funzionamento delle istituzioni”.
Il riferimento è chiaro a quanto accaduto durante l’ultima seduta del consiglio comunale monfalconese, riunitosi mercoledì 19 gennaio, durante il quale l’assessore uscente aveva indossato una mascherina con un chiaro messaggio: “no obbligo vaccinale”.
“Nel momento in cui si registrano episodi che danno adito, o possono dare adito, al fatto che la giunta, e il sindaco in particolare, possano condividere nella loro veste di amministratori pubblici, un atteggiamento critico alle leggi dello Stato e non rispettoso dei regolamenti municipali, ritengo debba essere confermata la linearità della posizione che ha contraddistinto la nostra azione e che non esistono incertezze o dubbi nella volontà di perseguire serietà nel rispetto delle regole”.
“Nel determinare la revoca delle deleghe all’assessore alla legalità e sicurezza, Massimo Asquini, credo di poter affermare l’apprezzamento della nostra comunità per la dedizione e l’impegno che egli ha profuso con passione in questi anni al fine di superare lo stato di abbandono e degrado cittadino e che è dimostrato dai risultati e dai dati che documentano la costante riduzione in città degli episodi di illegalità e di violazione delle norme. Per questo sono convinta che in consiglio comunale e sul territorio, Massimo Asquini continuerà a dare il proprio contributo nel perseguimento degli impegni programmatici assunti da questa amministrazione con gli elettori dall’insediamento e a partecipare così al più ampio disegno di rilancio e rinnovamento della Città che è in corso”, conclude Cisint.
Dal canto suo Asquini, che proprio in un’intervista a Il Goriziano (leggi qui) aveva sottolineato di non essere un no vax ma di sapere “che anche il sindaco è contro il green pass per lavorare – aveva rimarcato - così come io lo sono contro l’obbligo vaccinale. Non credo ci saranno ripercussioni, altri colleghi la pensano come me. Io sono per il libero pensiero e se uno vuole si vaccina, altrimenti no. Non ci devono essere imposizioni”, ora non rilascia alcuna dichiarazione. Resta il fatto, infine, che si respira aria di tensione nella politica, e specialmente nella destra, di Monfalcone e si vocifera di evidenti malumori nella Lega.
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