Archivio e deposito delle Fiamme gialle, il futuro dei padiglioni dell'Expomego

Archivio e deposito delle Fiamme gialle, il futuro dei padiglioni dell'Expomego

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Archivio e deposito delle Fiamme gialle, il futuro dei padiglioni dell'Expomego

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Apr 2024
Copertina per Archivio e deposito delle Fiamme gialle, il futuro dei padiglioni dell'Expomego

L'ultima stima indica a 4,7 milioni il valore dell'area, in corso la nuova certificazione anti-incendio. Tra le idee un impianto fotovoltaico sui tetti.

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Nella conta degli spazi disponibili per la Capitale europea della cultura 2025, il quartiere fieristico di Gorizia è stato a lungo fuori dalla lista. L’Ente fiera - di proprietà di Comune di Gorizia e Camera di Commercio della Venezia Giulia - è fermo in particolare per lo «stop agli eventi fieristici causati dalla pandemia e alla precedente situazione economica mondiale che non hanno più reso conveniente effettuare fiere campionarie o di settore in spazi di media dimensione», come riporta la relazione dell’ente camerale.

Complice anche i diversi interventi di riqualificazione necessari per la sua completa messa in sicurezza del sito, negli ultimi anni sono ben pochi gli eventi che sono stati ospitati qui. L’ultimo di grandi dimensioni è stato il centro vaccini anti-Covid, che ha spinto ad intervenire sul padiglione B per la sua riapertura, me nel frattempo quelli A, C e D restano in attesa. Come spiegato questa mattina dal presidente della Cciaa, Antonio Paoletti, è a disposizione anche l’area esterna in vista di possibili appuntamenti dedicati a GO! 2025.

Nel frattempo, a cosa sono destinati i diversi capannoni? La stessa relazione illustra lo stato di fatto di tutti loro, tra cui quello D (nella foto) destinato a diventare archivio e deposito delle Fiamme gialle. «Attualmente utilizzato - si legge - sono in corso le pratiche per una sua modifica d’uso adibendo il piano interrato ad archivio camerale accogliendo al suo interno numerose pratiche provenienti dagli archivi triestini dismessi. La modifica del CPI (Certificato di prevenzione incendi, ndr) prevederà al piano superiore attività di magazzino».

Inoltre, «l’utilizzo dello stesso verrà concesso alla Guardia di Finanza di Gorizia per accogliere il materiale sequestrato durante le operazioni». Il documento specifica che sono «in corso interlocuzioni con la GdF per la definizione del comodato d’uso». Attualmente, il padiglione presenta infiltrazioni d’acqua e danni provocati dalla grandinata dello scorso luglio, insieme a diverse altre mancanze. L’area D è quella più nuova del quartiere fieristico, essendo stato realizzato nel 1980 mentre la restante area risale al 1973.

Guardando quindi agli altri padiglioni, quello A è attualmente vuoto e inutilizzato, così come il B mentre il C è inagibile - su espressa richiesta dei vigili del fuoco - in attesa di adeguamento. La maggior parte di questi presenta inflitrazioni d’acqua e danni provocati dalle intemperie, in particolare la grandinata già citata. Tra le idee avanzate nella relazione, c’è quella di «installare un parco fotovoltaico, con un'estensione pari a circa 5.000 mq, con un alto rendimento grazie alla conformazione delle coperture stesse».

«Tale proposta - prosegue - risulta molto appetibile per le imprese specifico del settore. Si potrebbe inoltre affiancare l'impianto fotovoltaico da un accumulatore che permetta di coprire i consumi elettrici degli impianti di illuminazione esterni del Quartiere Fieristico aumentando la sicurezza e la tutela dello stesso. Inoltre permetterebbe di realizzare un grande intervento green a servizio della collettività rientrando dei costi prima della fine del diritto di superficie su parte del complesso». Oppure il solo rifacimento delle coperture dei padiglioni A e D.

La relazione propone quindi di affidare a un soggetto terzo la redazione di uno studio tecnico preliminare, stimando anche costi per intervenire sull’area. In questo senso va il concorso di idee promosso da Camera di commercio e Comune per trovare nuove soluzioni. Attualmente, la stima indicativa di mercato risale a una perizia di 12 anni fa, che calcolava in oltre 4,7 milioni di euro il valore dell’area, di cui 2,3 per il padiglione D e altrettanti per l’area urbanizzata. La concessione di diritto di superficie del Comune alla Camera scadrà nel 2035.

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