‘Verde Capitale’ porta alla riscoperta dei parchi di Gorizia e Nova Gorica. Si presenta il primo settembre la mappa transfrontaliera

‘Verde Capitale’ porta alla riscoperta dei parchi di Gorizia e Nova Gorica. Si presenta il primo settembre la mappa transfrontaliera

L'INIZIATIVA

‘Verde Capitale’ porta alla riscoperta dei parchi di Gorizia e Nova Gorica. Si presenta il primo settembre la mappa transfrontaliera

Di REDAZIONE • Pubblicato il 31 Ago 2025
Copertina per ‘Verde Capitale’ porta alla riscoperta dei parchi di Gorizia e Nova Gorica. Si presenta il primo settembre la mappa transfrontaliera

L’evento alla Valletta del Corno sarà accompagnato dalla Caccia al Tesoro Botanica. La mappa accende i riflettori su 14 tra le aree verdi di maggior valore della Capitale Europea della Cultura.

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Giardini, parchi e boschi, spesso disegnati da prestigiosi paesaggisti, tutti ricchi di storia, piante secolari e fauna in libertà, caratterizzano il territorio di Go! 2025, ovvero delle città di Nova Gorica e Gorizia.

Nell'Ottocento, questo verde, insieme al clima mite, alle particolari atmosfere e all'indubbia eleganza urbanistica, valsero a Gorizia il "titolo" di Nizza d’Austria, coniato dal barone Carl von Czoernig che invitò, con grande successo, l'aristocrazia asburgica a scegliere la città per le vacanze invernali. «E’ un dovere e un piacere cercare di riscoprire e far conoscere meglio, nell’ambito delle iniziative legate alla Capitale Europea della Cultura questo eccezionale patrimonio - rimarca il sindaco Rodolfo Ziberna - ancora oggi le atmosfere da “Nizza austriaca” si possono cogliere in alcuni luoghi e questi spazi verdi conservano intatto il loro storico fascino pur con le trasformazioni avvenute nel tempo».

L'amministrazione comunale ha quindi pensato di realizzare “Scopri Gorizia”: una mappa, visitabile anche sul sito turistico del Comune, che vuole rappresentare il punto di partenza per un progetto transfrontaliero di riscoperta e di nuova fruizione dei parchi del Goriziano come elemento fondamentale e integrante di un territorio unico che ha tutte le caratteristiche per ritagliarsi un ulteriore spazio in Europa come “Verde Capitale”.

La mappa, che sarà costantemente aggiornata e implementata, accende i riflettori su 14 fra parchi e giardini più conosciuti e frequentati, 11 di Gorizia e 3 di Nova Gorica cui se ne aggiungeranno altri in futuro. Sarà presentata lunedì primo settembre alle ore 17 nella Valletta del Corno, nell'ambito dell'inaugurazione di Verde Capitale, insieme a un'illustrazione, fatta da esperti, delle caratteristiche del verde presente sul territorio. A corredare la presentazione ci sarà anche una passeggiata, insieme a Roberto Covaz e Liubina Debeni, in cui si racconterà la storia della Valletta del Corno. Durante l'evento sarà anche avviata la Caccia al Tesoro Botanica.

Di seguito, l’elenco dei parchi che fanno parte di “Scopri Gorizia”.

Parco del Municipio

Progettato, nella sua configurazione originale all’italiana, con aiuole di forma geometrica regolarmente disposte sull’asse principale dell’edificio dall’architetto Nicolò Pacassi nel 1740, il parco del municipio di Gorizia, annesso a Palazzo Attems Santa Croce, ha subito nei decenni diverse modifiche e ampliamenti. Particolarmente significativa la revisione del 1820, dopo che l’intero complesso divenne proprietà dell’industriale Gian Cristoforo Ritter il quale ampliò il parco seguendo un impianto di tipo romantico, con sentieri curvi e boschetti irregolari. Risale probabilmente a questo periodo anche la costruzione del tempietto monoptero, posto a conclusione del nuovo asse visivo. Oggi possiamo ancora ammirare alcuni platani secolari, imponenti tigli e il fusto adagiato di una centenaria metasequoia.

Giardini Pubblici

Questo centralissimo polmone verde ospita alberi secolari che fanno parte della storia della città, come la monumentale magnolia di 158 anni, molto amata dal poeta Umberto Saba. Originariamente di proprietà della famiglia de Grazia, il giardino venne acquistato dalla municipalità goriziana intorno all’anno 1860 e, una volta terminati i lavori di sistemazione, nel 1863, diventò la prima area verde pubblica di Gorizia. Verso la fine dell’Ottocento, si arricchì di una fontana donata dal conte Samuel Gyulai, maresciallo austroungarico e di una centralina meteorologica di gusto mitteleuropeo. Il parco ospita anche numerosi busti dedicati a personaggi illustri legati al territorio. Come tutti i giardini pensati e progettati in stile austriaco, vanta la presenza di una molteplice varietà di essenze arboree, tra cui lecci, platani, un Ginkgo Biloba e la già citata magnolia monumentale.

Parco della Rimembranza

Suggestivi cippi e monumenti alla memoria di chi donò la propria vita in difesa della Patria caratterizzano il parco della Rimembranza costruito nel 1923, dopo la Prima guerra mondiale, sul luogo in cui si trovava il vecchio cimitero della città. Di grande impatto i resti del tempio commemorativo dedicato ai patrioti goriziani, sito al centro del parco, che venne fatto saltare in aria alla fine della Seconda Guerra Mondiale dai domobranci sloveni alleati dei nazisti. Non venne più ricostruito e le macerie, che si specchiano su una fontana, sono visibili ancora oggi nel luogo in cui la costruzione sorgeva. La parte anteriore, presenta una sistemazione simmetrica con aiuole e prati, mentre quella posteriore, è dominata da alberi e arbusti, con attrezzature per il gioco destinate ai bambini. Nel parco sono presenti diverse varietà di piante come il leccio, la catalpa, il faggio pendulo, la Sophora Japonica, la farnia, la Magnolia grandiflora e il cipresso di Lawson.

Parco del Castello

Il castello di Gorizia è letteralmente incastonato in uno spettacolare paesaggio di cui fa parte anche un’area verde che si estende per 3.7 ettari, che diventano quindici con le zone di proprietà dei privati. Grazie ad un accordo con il Comune di Gorizia, una parte di queste aree private sarà accessibile al pubblico, che avrà la possibilità di ammirare, tra le altre cose, anche alcuni castagni monumentali. Bellissimo il percorso sterrato fra gli alberi che, da via Giustiniani arriva fino al castello, ovvero al centro storico di Gorizia. Alla base si trova uno spazio per il relax, con panchine e tavoli e un’area giochi per i bambini, mentre salendo ci si immerge in un’atmosfera quasi magica e non è raro incontrare scoiattoli e caprioli. A fine percorso, si arriva al castello e si è “accolti” da un panorama mozzafiato. Il bosco è composto soprattutto da robinie, aceri campestri, tigli, gelsi, castagni, e carpini, e un sottobosco con una ricca presenza di noccioli e sambuchi.

Parco della Valletta del Corno

Spazio verde risalente all’ Ottocento, la Valletta del Corno, nome del torrente che la attraversa, è un raro esempio di biodiversità urbana, importante per la qualità ambientale della città. È uno spazio vivo, dove la natura continua a prosperare, offrendo rifugio a molte specie animali e vegetali e occasioni di scoperta per chi la attraversa. Recentemente recuperata, la Valletta si estende per oltre 12 ettari e al suo interno sono stati realizzati nuovi sentieri, piste ciclabili per più di 4 chilometri di lunghezza complessiva, ponticelli di attraversamento sul torrente Corno e spazi adatti all'attività sportiva, tra cui uno skate park e un pump track. Situato al centro di una depressione scavata dal torrente Corno, è arricchito prevalentemente da specie caducifoglie alloctone che racchiudono alberi e arbusti meritevoli di attenzione come abeti, frassini, noccioli e carpini.

Parco Coronini Cronberg

Di straordinario fascino, lo storico parco di Palazzo Coronini Cronberg è stato costruito intorno all’anno 1880 da un progetto del conte Alfredo Coronini che partendo da un giardino all'italiana creò un giardino inglese che si sviluppa su diverse altimetrie. Vennero poi aggiunte costruzioni e statue in stile Liberty per completare l'effetto scenografico ispirato al parco di Miramare a Trieste. Il palazzo fu anche l'ultima residenza di Carlo X di Francia, che riposa nel monastero della Castagnevizza. La vegetazione è costituita quasi esclusivamente da specie arboree ed arbustive sempreverdi tipicamente mediterranee. Si può ammirare un giardino semi roccioso, un boschetto di lecci, querce da sughero, nespoli del Giappone, bamboo, e un Ginkgo Biloba.

Parco Piuma Isonzo

Inserito in una cornice di straordinaria bellezza, il parco di Piuma disteso fra il monte Calvario e il fiume Isonzo, è composto da trentadue ettari divisi in due parti, una propriamente collinare e una fluviale aperte al pubblico rispettivamente nel 1985 e nel 1988. Nella parte superiore, che si estende tra il torrente Groina, l’abitato di Piuma e i colli di Oslavia, si distinguono tre tipologie di biotopo: il bosco di rovere, il bosco misto con prevalenza di robinia e minori proporzioni di castagno, ciliegio e acero di monte, infine l'ontaneto composto da ontano nero vicino ai corsi d'acqua. In questa parte sono presenti varie strutture ricreative. Attrezzata per il trekking e l’attività fisica ospita aree dedicate per il ristoro con griglie all'aperto. Nella parte fluviale, prevalentemente ricoperta da prati alberati a ontano nero, pioppo nero, salice bianco, e piccole macchie dei precedenti con sottobosco di nocciolo, è possibile praticare il kayak e la canoa lungo l’Isonzo.

Giardino Viatori

Disteso su una collina, con una spettacolare vista sulla città, il Giardino Viatori, considerato fra i più belli d’Italia, è nato negli anni Settanta da un sogno del professor Luciano Viatori. Qui egli creò un piccolo eden con splendide collezioni di fiori e piante inserendovi anche sentieri, scalinate e ponticelli che permettono di immergersi completamente nei due ettari e mezzo di giardino. È stato creato anche un laghetto all’interno di un cratere “scavato” da un residuato bellico. Dopo la scomparsa del suo creatore, il Giardino Viatori è stato donato alla Fondazione Carigo che prosegue il progetto nel rispetto dello spirito per cui è stato realizzato. Si possono ammirare fioriture scalari che si succedono da marzo a giugno e centinaia di rododendri e azalee, lillà, ortensie, spiree, viburni, osmanti, peonie, rose rampicanti, pruni e meli da fiore, oltre a un centinaio di magnolie caducifoglie e alle ninfee che popolano il laghetto.

Parco Basaglia

Ci si trova qui immersi in un luogo storico legato alla figura di Franco Basaglia e alla sua rivoluzione nel campo della psichiatria. Inizialmente l'area ospitava un manicomio, costruito nel 1911 sotto l'Impero Austro-Ungarico e poi trasformato nell'Ospedale Psichiatrico Provinciale nel 1933. Oggi ospita, in edifici riqualificati, numerosi servizi sociosanitari.

Lungo i percorsi che collegano i diversi edifici, danneggiati durante la Prima Guerra Mondiale e ricostruiti negli anni ’30, si possono ammirare diverse varietà arboree e arbustive: lecci, ippocastani e diverse specie di conifere. Agli alberi, alcuni dei quali ancora oggi presenti, venivano legati i “matti” chiusi nelle camicie di forza. Da qui partì la riforma di Franco Basaglia, presente a Gorizia dal 1961 al 1970, che portò all’apertura dei manicomi. Il parco è oggi un luogo di memoria, dove si possono ancora vedere le tracce dell'ex ospedale psichiatrico, ma anche un luogo di rinascita, con progetti di riqualificazione in corso. In un’area delimitata del parco, viene mantenuto un prato stabile urbano con sfalci ridotti, data la pregevole presenza di diverse specie di orchidee selvatiche.

Parco Isonzo – Campagnuzza

Si tratta di un’area naturale recuperata che si inserisce nell’ambiente golenale del fiume Isonzo, adiacente all’abitato del quartiere della Campagnuzza. Trascurata per anni, fino a diventare una discarica, è stata lentamente bonificata e valorizzata, restituendola allo stato naturale grazie anche all’impegno dei volontari del Comitato Amici del parco naturale sull’Isonzo di Campagnuzza. È presente un percorso ad anello, sia pedonale che ciclabile, che partendo dal quartiere fieristico corre lungo la sponda sinistra dell’Isonzo e raggiunge i margini dell’abitato del quartiere di Sant’Andrea. Si possono trovare specie arboree ed arbustive tipiche dell’ambiente alveo-golenale. Particolare attenzione viene data agli insetti pronubi, effettuando sfalci differenziati e lasciando appositamente materiale biodegradabile che funge da habitat e rifugio per insetti, funghi e altri organismi.

Giardino di Villa Attems Petzenstein – Parco dei Principi

Tra il 1745 e il 1748 viene realizzata la villa di campagna di Sigismondo Attems, di poco successiva alla costruzione del suo palazzo di città. Entrambi i progetti sono attribuiti a Nicolò Pacassi. Durante la Prima Guerra Mondiale la villa subì danni ingenti e, rimasta in stato di abbandono, dovette essere demolita nei primi anni Venti. Solo una piccola porzione del giardino venne mantenuta e vi si conservano una serie di memorie storiche lapidee della famiglia proprietaria, come il portale barocco che funge da ingresso. Il parco è stato ristrutturato nel 2000, con la creazione di vialetti, panchine, una fontana e delle aree ricreative. Di grande pregio il vialetto di carpini secolari presente nel parco, oltre ad altre specie arboree come querce, bagolari e lecci.

Parco del Rafut

Il Parco del Rafut a Pristava, nei pressi di Nova Gorica, rappresenta un eccezionale esempio di patrimonio storico e architettonico-giardiniero risalente alla seconda metà del XIX. secolo. Il parco è rinomato per la sua ricca varietà di vegetazione, con esemplari esotici di straordinarie dimensioni, e si estende su 5,5 ettari, un tempo giardino privato, arricchito da specie rare provenienti da tutto il mondo. L’allora proprietario della parte orientale del parco, l’architetto Antonio Lasciac, realizzò una villa in stile neo-orientale, con la caratteristica cupola e portineria. Grazie al microclima favorevole e alla posizione riparata, nel parco prosperano oltre 150 specie e varietà di piante. Particolarmente suggestivi sono gli alberi monumentali – cedri, cipressi, pini e pinastri – che rivestono un importante valore storico. Tra questi si distingue la quercia da sughero, il più antico esemplare della sua specie in Slovenia. La presenza di folte piante di bambù, lungo le sponde del torrente, conferisce al parco un'atmosfera esotica. Il parco è stato recentemente riqualificato, con la piantumazione di 100 nuovi alberi, la creazione di aiuole fiorite, il rinnovamento di vialetti sabbiosi, scale e muri di sostegno, l'installazione di aree urbane con giochi e arredi, punti panoramici, elementi d'acqua e moderne infrastrutture informative.

Bosco di Panovec

La foresta urbana di Panovec, che si estende su un’area di 380 ettari, è situata a sud di Nova Gorica e si collega a ovest con Gorizia. Il margine occidentale del Panovec termina sulla collina Castagnevizza, dove si trovano un monastero e una chiesa. Il toponimo “Panovec”, menzionato per la prima volta nel 1001, era legato ai territori di Salcano e Gorizia. La foresta è un'area di grande importanza naturale e storica, nota per la sua ricca varietà di specie arboree, inclusi alberi non autoctoni introdotti sistematicamente nel passato. Lungo il margine settentrionale del Panovec scorre il torrente Corno, un corso d'acqua che nasce sotto il monte San Gabriele. Si tratta dell’unico corso d’acqua corrente che attraversa la città di Nova Gorica. Il torrente non è solo un importante asse ecologico, che collega diversi habitat e sostiene la vita nelle zone pianeggianti del bosco, ma è anche un corridoio verde, una fascia di transizione tra la parte edificata della città e la foresta stessa. Il corridoio ecologico lungo il corso del torrente Corno riprende, dopo una interruzione, nel parco situato sul lato italiano. La vegetazione del Panovec e il torrente Corno creano un ambiente naturale, cruciale per la regolazione del microclima, la salvaguardia della biodiversità, inclusi organismi acquatici e ripariali, e l'aumento della qualità della vita nell'area urbana transfrontaliera.

Boschetto dei Pini

Il parco Boschetto dei pini rappresenta un esempio di Soluzione Basata sulla Natura nel centro urbano di Nova Gorica. Il parco ha preso il nome dal boschetto di pini neri che conferisce all'area un'atmosfera di oasi. L’area del parco è caratterizzata da un terreno collinare con un anfiteatro naturale e uno specchio d’acqua; quest'ultimo è l'impaludamento di un'ex cava di argilla, utilizzata per la produzione di mattoni nella vicina fornace di Erjavčeva ulica, prima della nascita della città di Nova Gorica. Oggi, lo stagno svolge diverse funzioni: raccoglie le acque meteoriche fungendo da difesa contro le inondazioni; rappresenta un habitat vitale per molte specie vegetali e animali (come salici, pioppi, canneti, insetti, pesci, anfibi, uccelli etc.); collega il quartiere residenziale alle strutture sportive e culturali; e offre uno spazio per il riposo e il relax.

In copertina: Giardino Viatori (foto d'archivio Il Goriziano)

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