le indagini
Beccati con la refurtiva in casa, scoperta la banda che vandalizzò la scuola di Ronchi
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Il gruppo è finito nei guai per aver danneggiato la sede, ci sono anche minorenni. Non era la prima volta che colpivano.
Sei denunciati, tre dei quali minorenni, con accuse che vanno dal danneggiamento, all’imbrattamento di cose altrui, alla ricettazione. Questo è l’esito delle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Ronchi dei Legionari, i quali sono riusciti ad identificare i responsabili del “raid” commesso la notte tra il 25 ed il 26 marzo ai danni della scuola primaria di via Fratelli Cervi e a recuperare la refurtiva asportata in occasione di altre “intrusioni” commesse negli ultimi mesi in danno della stessa struttura.
Nel corso dell'attacco vandalico, il plesso appartenente all’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” ha subito il furto di vari materiali e notevoli danni, causati da cinque estintori completamente scaricati all’interno della struttura e da alcuni barattoli di colore a tempera rovesciati nei corridoi ed utilizzati per imbrattare muri e pavimenti. I militari hanno avviato le indagini approfondendo i sospetti nutriti nei confronti di un 16enne del luogo, ritenuto sin da subito essere uno degli autori del danneggiamento.
La successiva perquisizione domiciliare delegata dalla procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Trieste, nonché i controlli effettuati dagli inquirenti e la raccolta di numerose testimonianze, hanno permesso di individuare un gruppo di sei giovani. Tre dei quali, appunto, minorenni e tre maggiorenni di età compresa tra i 18 ed i 20 anni, ritenuti responsabili delle incursioni all’interno del comprensorio scolastico.
Gli accertamenti hanno anche permesso di appurare come i componenti della banda avessero più volte violato le aule della scuola, mettendo quello che trovavano a soqquadro, saccheggiando i distributori automatici e impossessandosi anche di due termometri ad infrarossi. Informate le rispettive famiglie dell’accaduto, i tre minori sono stati denunciati alla procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Trieste ed i tre maggiorenni alla procura presso il tribunale di Gorizia.
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