Usb Monfalcone contro Cisint sugli aiuti agli affitti per stranieri: si rivedano le domande negate

Usb Monfalcone contro Cisint sugli aiuti agli affitti per stranieri: si rivedano le domande negate

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Usb Monfalcone contro Cisint sugli aiuti agli affitti per stranieri: si rivedano le domande negate

Di Redazione • Pubblicato il 07 Mar 2021
Copertina per Usb Monfalcone contro Cisint sugli aiuti agli affitti per stranieri: si rivedano le domande negate

Dopo la sentenza di Udine, il sindacato chiede all'amministrazione di rivedere le richieste non accolte per mancanza di documentazione.

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Non si spegne la polemica sulla recente sentenza del tribunale di Udine, che ha bocciato la differenza di trattamento tra italiani e stranieri per la richiesta di agevolazioni agli affitti. In particolare, la discussione si è accesa a Monfalcone, soprattutto dopo le parole della sindaca Anna Maria Cisint, e ora è il coordinatore della locale sezione dell’Unione sindacale di base (Usb), Alessandro Perrone, che chiede un cambio di passo all’amministrazione comunale. Le lamentele della sindaca Cisint - scrive in una nota - lasciano esterrefatti”.

“Posso capire - spiega -, certo non giustificare, che la Lega sia contrariata verso tale l’ordinanza, visto che ha impegnato le sue risorse propagandistiche nel raffigurare il cittadino straniero genericamente come approfittatore del sistema di sostegno sociale, ma che lo faccia nella sua veste di rappresentante delle istituzioni pubbliche un sindaco, ben sapendo che non avere alcuna base minima giurisprudenziale, è francamente preoccupante. Nella sua presa di posizione, Cisint oltretutto mette in atto un processo cognitivo di ‘avvelenamento dei pozzi’ nel sostenere che il ripristino della norma toglierà risorse per i cittadini italiani”.

Perrone sottolinea che questa ricostruzione “non è assolutamente vera, considerato che il contributo viene erogato con fondi regionali, frutto di un’analisi sulle necessità dei Comuni, quindi nel caso la sindaca si rivolga a chi di dovere, invece che alimentare pulsioni xenofobi. La sentenza di Udine, come era prevedibile, ripristina un principio universale e nello specifico stabilisce che il contributo affitti sia erogato ai beneficiari determinati per legge, ovvero cittadini in regola con il pagamento delle rette d’affitto e inseriti nelle fascia di reddito determinate dalla Regione”.

Il presupposto è “che abitando, lavorando e pertanto pagando le tasse qui, al di là delle loro origini nazionali, sono nel pieno diritto di vedersi confermato il contributo che peraltro, indirettamente, assicura anche i locatori proprietari di casa, che sono per la loro stragrande maggioranza cittadini italiani. Alla luce della sentenza di Udine, invece che perdere tempo in lamentele, è urgente che i cittadini discriminati, a cui il Comune ha bocciato la domanda, vengano rapidamente beneficiati di ciò che incautamente è stato loro negato” conclude l’Usb.

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