Baci all'aperto contro l'odio, la mostra fotografica Amo a Turriaco

Baci all'aperto contro l'odio, la mostra fotografica Amo a Turriaco

venerdì sera

Baci all'aperto contro l'odio, la mostra fotografica Amo a Turriaco

Di Redazione • Pubblicato il 09 Nov 2022
Copertina per Baci all'aperto contro l'odio, la mostra fotografica Amo a Turriaco

L'evento nell'ambito di Ready, gli scatti di Antonio Ferrari dedicati all'amore e alla sua difesa.

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Aprirà venerdì sera la mostra "Amo" nell’atrio di piazza Libertà a Turriaco, a cura del fotografo Antonio Ferrari e di Antonio Parisi, attivista e direttore artistico del gruppo Lgbqti+ "Jotassassina". L'evento partirà alle 19 ed è inserito nell’ambito delle attività di Ready, la Rete italiana delle Regioni, Province autonome ed enti locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.

L'esposizione, voluta dagli assessori alla Cultura e alle Pari opportunità Carla De Faveri e Paola Spanghero, mostrerà con le sue 13 tavole momenti di naturale e sobria intimità tra 11 coppie appartenenti alla comunità Lgbqti+, all'esterno ripresi in varie città della regione. L'inaugurazione sarà anche occasione di un dibattito dal titolo “Come le immagini nei media possono veicolare messaggi di cambiamento“, con due ospiti: Giacomo Deperu, attivista, ex presidente di Arcigay Nuovi Passi e ceo dell’agenzia di comunicazione Studioperu; e Francesco Codagnone, fisico, social attivista e giornalista.

Alla fine del dibattito, i curatori della mostra offriranno a tutti i presenti un rinfresco "arcobaleno" con prodotti tipici del territorio bisiaco a cura dello chef gourmet Michele Trevisan, il bar BisBoccia. Ferrari è originario di un paesino del Basso Piave e, dopo aver vissuto a Trieste dove ha frequentato l'università per Ingegneria Navale, da molti anni vive a Venezia. Fotografo per passione, inizia a scattare da giovane con la vecchia reflex della madre. Fotografa in analogico, successivamente in digitale e stampa in camera oscura. Per molti anni fotografa durante i suoi vari viaggi.

Giusto prima del loc down inizia a raccontare, attraverso la fotografia, delle storie. Le storie spesso si basano su temi sociali importanti. In un mondo dominato dai social e dalla conoscenza indiretta delle cose predilige la fotografia come atto "esperienziale", come modalità di conoscenza diretta. Per fotografare devi essere li, in quel momento ed alla giusta distanza. Parisi, invece, è attivista Lgbqti+ in regione dal 2001, cura dal 2006 la direzione artistica di Jotassassina, factory di artisti queer che da anni sono impegnati alla lotta contro stereotipi e discriminazione di genere.

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