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Suona l'ultima campanella a Gorizia, incertezze e timori alla vigilia della Maturità

Con oggi, finisce uno degli anni scolastici più complicati di sempre. Il racconto degli studenti, che ora pensano all'esame finale.
È suonata oggi anche a Gorizia l’ultima campanella di questo difficile anno scolastico. In realtà, molti istituti avevano terminato le lezioni già la scorsa settimana, per agevolare gli scrutini delle quinte in vista dell’esame di Maturità. Alcune scuole, però, hanno deciso di spalmare le ore rimanenti fino all’ultimo giorno disponibile, tra cui il Cossar-Da Vinci che comunque ha visto i maturandi seguire in didattica a distanza quest’ultime lezioni. È così tempo di bilanci, dopo quasi 10 mesi turbolenti segnati dalla pandemia e dai contagi che sono entrati inevitabilmente nelle aule. Gli stessi studenti, peraltro, si dividevano già a gennaio sul ritorno in presenza.
Jairo Valdiviezo, iscritto all’ultimo anno dell’Ipsa di via Virgilio, boccia nettamente le misure prese: “Tante cose del programma le abbiamo saltate - spiega - anche perché eravamo convinti che a inizio 2021 saremmo andati in alternanza scuola-lavoro. Ma non l’abbiamo mai fatto”. Salva, però, la decisione di far rimanere a casa i maturandi da fine maggio, usando esclusivamente la didattica a distanza, “per evitare che qualcuno prenda il Covid e costringa gli altri a stare in quarantena. Tutto ciò, comunque, lo abbiamo saputo solo qualche giorno prima”. Ora, quindi, c’è l’ultimo scoglio dell’esame di Stato e Jairo ha dei dubbi sull’effettiva preparazione fornita.
Complice anche la modalità del test che sarà nuova rispetto al passato, con un elaborato e un colloquio con la commissione, punti fermi nel corso dell’anno non ce ne sono stati molti. Dal canto suo, invece, Riccardo Louvier, rappresentante degli studenti allo Slataper, conta anche i piccoli aspetti positivi che questo periodo lascerà, al netto di quelli negativi: “Alcuni hanno anche perso la voglia di andare a scuola, era una situazione stressante fin dai trasporti, benché le condizioni fossero le migliori garantite. Vivere un anno così, però, ci ha anche fatto capire l’importanza della normalità di prima, che oggi rimpiangiamo. Non va mai dato nulla per scontato”.
Anche lui, a breve sarà chiamato alla Maturità: “Sarà un esame per certi versi semplificato, ma nonostante ciò molti non si sentono pronti. È dovuto alla situazione di questo periodo, ci presenteremo con quanto abbiamo fatto anche se avremmo voluto fare di più. La situazione non ce l’ha permesso, però”. L’incertezza c’è in ogni contesto simile, ma tanti ragazzi hanno voluto esorcizzarla, festeggiando nel piccolo l’ultima campanella. Ecco quindi indossare le classiche magliette colorate e appendere gli striscioni con le frasi iconiche dei professori. La serata di festa per eccellenza, però, dovrà essere ancora rinviata, mentre alcuni hanno già anticipato le cene.
“La didattica è andata avanti a singhiozzi - interviene Martina Montico, rappresentante al Duce degli Abruzzi - anche perché ogni regione ha fatto le sue scelte sull’apertura delle sedi. Non credo che la scuola fosse il posto dove il contagio si propagava di più, anzi da noi sono state anche abbattute delle pareti per creare aule più ampie. Non ho mai avuto paura a seguire in presenza le lezioni”. La giovane, però, denuncia “come sono stati trattati i casi: all’inizio, il protocollo era molto rigido. Se emergeva un positivo, tutta la classe passava in quarantena. Con il passare dei mesi, però, questo è cambiato ma non è dipeso dal singolo istituto”.
Martina non teme la prova, anche se “la didattica in presenza non è minimamente comparabile con la dad. Siamo abbastanza tranquilli, anche se c’è stata tanta confusione su cosa e come si dovrà svolgere”. Il punto di vista dei docenti lo porta invece Elisa Baldo, professoressa al Max Fabiani: “È stato un anno difficile per tutti, più pesante di quello precedente. L’alternarsi a distanza e in presenza non ha aiutato, anche le famiglie hanno avuto problemi ad attrezzarsi con i dispositivi”. Viceversa, le reti internet nelle sedi sono state duramente messe alla prova con un notevole traffico dati. Ora la Maturità “sarà diversa da quella tradizionale, è una conclusione adeguata per questo anno”.
Nella foto: gli studenti delle classi quinte dei licei Slataper.
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