Studio sociologico su Monfalcone e Mandamento, Moretti e Tomasinsig appoggiano la proposta di Bullian

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Studio sociologico su Monfalcone e Mandamento, Moretti e Tomasinsig appoggiano la proposta di Bullian

Di F.D.G. • Pubblicato il 12 Lug 2025
Copertina per Studio sociologico su Monfalcone e Mandamento, Moretti e Tomasinsig appoggiano la proposta di Bullian

I due esponenti dem ritengono che una ricerca equilibrata, aggiornata e con garanzie di scientificità possa rappresentare un «utile supporto per l’integrazione».

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La proposta di realizzazione di uno studio sociologico sulla popolazione di Monfalcone e dei comuni del Mandamento, avanzata qualche giorno fa in Consiglio Regionale da Enrico Bullian attraverso un emendamento durante la seduta della V Commissione, accoglie il favore del capogruppo regionale Pd Diego Moretti e della responsabile regionale Pd Fvg Migrazioni Linda Tomasinsig.

Il documento del consigliere regionale di Patto per l’Autonomia – Civica Fvg propone di destinare 50mila euro a una ricerca universitaria volta allo studio di nuove politiche di convivenza a Monfalcone. L’iniziativa, aveva già fatto notare Bullian, andrebbe a rappresentare un aggiornamento doveroso rispetto all’ultimo studio monografico di questo tipo riguardante la cittadina bisiaca, il quale risale al 2003 – periodo in cui la comunità di origine bengalese contava «poco più di 300 residenti a Monfalcone su nemmeno 1.300 stranieri complessivi».

Moretti e Tomasinsig ritengono che la proposta sia una «buona idea che la maggioranza non avrà difficoltà a finanziare». Secondo i due esponenti dem «uno studio aggiornato e approfondito, ovviamente con tutte le garanzie di equilibrio e scientificità nella raccolta dei dati, sarebbe un utile supporto per l’integrazione e guidare la transizione verso una società in cui gli stranieri saranno una parte consistente e ineludibile del tessuto sociale e produttivo».

«È un dato di fatto che l’attuale modello produttivo di Fincantieri non è mai stato messo in discussione dall’attuale maggioranza e la soluzione – proseguono – non è nascondere il fenomeno o fingere di contrastarlo». L’attuale situazione, affermano Moretti e Tomasinsig, è «insostenibile per i lavoratori e per la città». Perciò, concludono, è «fondamentale che la filiera di governo si attrezzi per affrontare le sfide che ci attendono: le risposte non sono discriminazione nell'accesso ai contributi e incentivi a pioggia per i sistemi di sicurezza, se poi si fa nulla per l'integrazione, il sostegno alla formazione linguistica, la consapevolezza dei diritti dalla sicurezza sul lavoro all'autodeterminazione delle donne e, chiaramente, i doveri di cittadinanza».  

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