Il cantiere di piazza Transalpina corre per il 2025, «simbolo dell'Europa»

Lo stop di Schengen pesa su piazza Transalpina, il cantiere ora in Slovenia

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Lo stop di Schengen pesa su piazza Transalpina, il cantiere ora in Slovenia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 06 Mag 2024
Copertina per Lo stop di Schengen pesa su piazza Transalpina, il cantiere ora in Slovenia

Mentre la parte operativa sta procedendo come previsto, è il momento di pensare a nuove sfide, come un nome congiunto per la piazza-simbolo.

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Coesione e cooperazione sono state le parole più ricorrenti nella conferenza stampa che, nella tarda mattinata di oggi, ha voluto aggiornare gli organi di stampa sullo stato di avanzamento dei lavori di riqualificazione di piazza Transalpina, individuata punto strategico del 2025 già all’indomani della nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura 2025. Aperto lo scorso 12 febbraio, il cantiere affidato alla ditta Ici Coop sta procedendo secondo il cronoprogramma previsto.

Concluse le opere di posa dei sottoservizi, comprese quelle per il drenaggio delle acque meteoriche, nelle prossime settimane il Tridente di Fabiani che è stato interessato da questa prima fase (le vie Caprin, Foscolo e Luzzatto) vedrà la posa delle cordonate dei marciapiedi e successivamente la preparazione della base di cemento per la posa della copertura finale in pietra di Repen. A breve il cantiere si sposterà dunque sul versante sloveno della piazza (su via Kolodvorska) con le limitazioni al traffico necessarie alle operazioni, perfettamente speculari rispetto a quelle condotte nella parte italiana.

Nel frattempo si procederà agli scavi per la sistemazione delle fontane ai lati del mosaico centrale e, come ultima azione, verrà avviata la pavimentazione uniforme della piazza. E se la parte operativa sta procedendo come previsto, è il momento di pensare a nuove sfide, come un nome congiunto per la piazza-emblema di GO!2025. A lanciare l’idea in calce al suo intervento è stato Matej Arčon, vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro per gli Sloveni all’estero: «Sono molto grato di vivere in questo territorio transfrontaliero perché rappresenta la vera missione dell’Unione Europea in quanto simbolo di cooperazione fra due Paesi».

«Fra pochi - ha aggiunto - giorni festeggeremo i vent’anni dell’ingresso della Slovenia in Europa, la cerimonia centrale si terrà davanti al municipio di Nova Gorica. Il prossimo anno la cooperazione sarà coronata dalla Capitale europea, un progetto per il quale il Governo ha aumentato il finanziamento di tremilioni di euro e stiamo già predisponendo altri fondi». La piazza come esempio di convivenza ma anche di cooperazione internazionale e culturale è stata al centro delle parole di Marko Koprivc, sottosegretario di Stato e rappresentante del Ministero per la coesione e lo sviluppo regionale della Repubblica di Slovenia, che ha parlato dell’incredibile miglioramento delle condizioni di vita e del potere d’acquisto dei cittadini d’oltreconfine dal 2004 a oggi.

«I fondi europei sono importanti per lo sviluppo dell’intera macroregione – ha affermato – e in questi anni abbiamo ottenuto circa 14 miliardi: una parte di questi sono fondi Interreg per la cooperazione transfrontaliera fra cui progetti strategici come appunto la piazza Transalpina, per la quale il Governo ha stanziato circa 766mila euro. Anche per questo non vedo l’ora di vedere la Capitale europea e di assistere alla trasformazione della piazza nel suo simbolo, oltre che punto di incontro di eventi e di due nazioni che possono entrambe trarre vantaggio da questa collaborazione».

Espressi da tutti i presenti, i ringraziamenti al Gect (rappresentato dalla direttrice Romina Kocina) sono giunti anche dall’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, che ne ha elogiato il lavoro silenzioso ma continuo e coordinato. «La Repubblica slovena ha dato una grande lezione di civiltà nel momento in cui ha deciso di condividere questa candidatura con Gorizia: è stata una lezione per dimostrare che c’è un modello di coesione vera in Europa che consiste appunto nella candidatura naturale delle due città, protagoniste di un modello che travalica l’Europa a dimostrazione che i confini sono un’opportunità».

«La Regione - ancora Zilli - ha destinato 2.300.000 euro per la Transalpina, 14 milioni solo per la promozione degli eventi perché intendiamo investire sulla strategicità dell’evento Capitale della Cultura soprattutto per i giovani». Miran Gajšek, Sottosegretario di Stato, rappresentante del Ministero per le risorse naturali e il territorio della Repubblica di Slovenia ha parlato della compresenza di due cantieri di pari importanza nell’area del cosiddetto Distretto Ecoc, fondamentali nell’ottica della coesione fra i due territori: ai lavori sulla piazza Transalpina si affiancano infatti quelli delle Ferrovie slovene che nell’ottica del 2025 renderanno più agibili i collegamenti.

«Nova Gorica e Gorizia sono un esempio di cooperazione territoriale ma anche di coesione sociale ed economica», ha concluso Gajšek. Un momento revival ha aperto l’intervento di Vesna Humar, Sottosegretaria di Stato e coordinatrice del Governo per Cec 2025 della Repubblica di Slovenia: «Nella stanza a fianco a quella in cui siamo oggi, abbiamo stilato la maggior parte del Bid-book ed è bello tornare per vedere che le cose che abbiamo messo su carta stanno prendendo forma. Spesso mi chiedono se la Capitale della Cultura sarà come è stata immaginata: tutti i progetti nella fase finale differiscono dall’idea iniziale ma penso che sarà un evento meraviglioso e unico».

«Per citare il sindaco Ziberna: “Mal che vada sarà un trionfo” e condivido appieno questo ottimismo - ancora la componente dell'esecutivo - Per realizzare la piazza abbiamo trovato sin dall’inizio nuovi modi di convivenza che possono diventare esempi di buone pratiche anche per altri Paesi europei tenendo presente che sarà importante ciò che resterà dopo il 2025: per questo abbiamo già formato un gruppo di lavoro fra Slovenia e Regione per proseguire con la cooperazione».

E mentre Tomaž Konrad, vicedirettore del Gect Go, ha rassicurato sulla posa di parte della rete che divideva le due città sulla scia del Muro di Berlino, il sindaco di Nova Gorica Samo Turel ha espresso il proprio rammarico per la notizia della proroga della sospensione di Schengen chiesta dall’Italia: «Non vorrei vedere nessun controllo. Quest’anno avremo le elezioni europee e la nostra conurbazione testimonia i valori di coesione e cooperazione perseguiti dall’Europa».

Soddisfazione per il lavoro del Gect ed entusiasmo per quanto sta accadendo a cavallo dell’ex confine sono stati dichiarati da Milan Turk, sindaco di Šempeter-Vrtojba, comune che è stato tra i fondatori dello stesso ente. Un riferimento al tragico anniversario del terremoto del 6 maggio 1976 è stato espresso dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna come monito alle capacità del nostro territorio di ricostruire se stesso e crescere.

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