Gorizia si prepara alla sospensione di Schengen, tornano controlli al confine

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Gorizia si prepara alla sospensione di Schengen, tornano controlli al confine

Di T.D. • Pubblicato il 20 Ott 2023
Copertina per Gorizia si prepara alla sospensione di Schengen, tornano controlli al confine

Domani entra in vigore la misura per dieci giorni, Slovenska skupnost contraria. L'Udc appoggia la decisione di Roma.

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Partiranno da domani i rinnovati controlli al confine tra Italia e Slovenia, decisi dal governo Meloni contro il rischio di ingressi di terroristi dalla rotta balcanica. Anche a Gorizia, dove il sindaco Rodolfo Ziberna ha chiesto al ministro dell'Interno Piantedosi di "tener conto di come i territori di Gorizia e Nova Gorica non possono vedere interrotte le loro frequentazion", ci si prepara per i prossimi dieci giorni (arco temporale per cui la misura è stata preannunciata) alle possibili novità per il traffico quotidiano attraverso la frontiera.

Oggi, Apt ha fatto sapere agli utenti che "in seguito alla temporanea sospensione del Trattato di Schengen, da sabato 21 ottobre 2023 vengono reintrodotti controlli temporanei alle frontiere. In caso di controllo al confine, sarà necessario esibire una carta d’identità o un passaporto in corso di validità". Nel frattempo, la politica locale continua a esprimersi in merito alla decisione dell'esecutivo, con il centrosinistra che esprime diverse perplessità, tra cui la Slovenska skupnost che interviene con il consigliere regionale Marko Pisani.

"La decisione di ripristinare i controlli ai valichi di frontiera - commenta l'esponente dell'Aula - è una misura preoccupante ed allo stesso tempo inefficace". Per l'eletto tra le file della minoranza slovena, “le preoccupazioni e i timori a seguito dell’aggravio della situazione in Europa e in Medio Oriente sono reali e comprensibili, ma affrontarli con le pattuglie ai valichi di frontiera purtroppo non basta. L’onda migratoria degli ultimi anni, mossa dalla disperazione di chi non ha nulla da perdere, ha già cambiato radicalmente i paesi europei e la vita nel vecchio continente".

Per Pisani, quindi, si deve "al più presto prendere coscienza di questa situazione e conseguentemente trovare nuovi approcci a questa problematica. Gli estremisti ed i delinquenti sono sicuramente già sparsi tra le capitali europee mentre i nuovi malintenzionati eviteranno di passare attraverso i valichi di frontiera controllati. Sarebbe quindi più opportuno contribuire ad un controllo più efficace dei confini di Schengen e rafforzare i servizi di sicurezza e di intelligence all’interno dei paesi o rafforzare la protezione nei luoghi potenzialmente a rischio".

"Nonostante le assicurazioni dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti che non ci saranno barriere fisiche ai valichi di frontiera - rimarca -, la sorveglianza armata nelle nostre zone ha un impatto molto negativo sulla vita quotidiana lungo la frontiera. Negli ultimi anni molte persone di nazionalità slovena e italiana si sono stabilite su entrambi i lati del confine, contribuendo alla convivenza ed ai rapporti transfrontalieri. Qualsiasi forma di battuta d'arresto in questo processo rappresenterebbe un grave passo indietro nel lungo cammino di guarigione delle ferite del passato ed allo spirito su cui si fondano le stesse basi della comune casa europea” conclude.

Di parere opposto l'Udc di Gorizia, che evidenzia come "in un periodo come quello attuale, di forte tensione nell’area Medio Orientale", il gruppo "si trova perfettamente d’accordo con la scelta intrapresa dal governo nazionale. Il momentaneo ripristino dei controlli ai confini italo-sloveni permetterà di contrastare il flusso di migranti illegali lungo la rotta balcanica. Un provvedimento, inoltre, che già altri Stati dell’Unione europea hanno adottato". Sempre da domani, Lubiana introdurrà il controllo temporaneo alle frontiere con la Croazia e Ungheria,fino al 30 ottobre.

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