la lettera
L'ombra dei controlli al confine di Gorizia, Ziberna scrive al ministro

Il sindaco Ziberna scrive al ministro dell'Interno Piantedosi: «Nostri territori non possono vedere interrotte le loro frequentazioni».
Il suo omologo di Nova Gorica, Samo Turel, aveva espresso perplessità sul ritorno dei controlli al confine tra Italia e Slovenia già ieri. Oggi, il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, annuncia la propria lettera al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rilevando che "il nostro governo e quello sloveno hanno reintrodotto controlli alle frontiere interne terrestri rispettivamente con la Slovenia e con Croazia ed Ungheria per rendere più sicure Italia, Slovenia ed Europa al fine di prevenire attentati terroristici che vigliaccamente uccidono e feriscono i nostri cittadini, i nostri figli".
All'esponente del governo Meloni, il primo cittadino ha sottolineato "le sofferenze e le difficoltà vissute sulla nostra frontiera quando, in epoca Covid, la Slovenia fece altrettanto per altre ragioni". Da qui, "l'auspicio che questa misura, annunciata con una durata di 10 giorni, possa essere sufficiente come deterrente per arginare il transito illegale di migliaia di migranti in Italia (16mila nell'anno in corso) attraverso la 'rotta balcanica"' tra i quali anche potenziali terroristi. Il governo ha assicurato che il controllo sarà proporzionato per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci".
Ziberna ha quindi rimarcato "la nostra preoccupazione" per quello che i controlli al confine potrebbero significare, invitando "a tener conto di come i territori di Gorizia e Nova Gorica non possono vedere interrotte le loro frequentazioni perché moltissimi sono coloro che vivono da una parte e lavorano dall'altra parte del confine. Inoltre l'approssimarsi della Capitale europea della cultura 2025 di Nova Gorica e Gorizia ha incentivato relazioni in tutti i settori tra cittadini, imprese, istituzioni. Il confine è peculiare e rappresenta un modello in Europa".
Per questo, il sindaco di dice "certo che il transito ordinario delle persone che non destano sospetti non sarà reso difficile, in particolare ai valichi agricoli. Auspico che i controlli dei confini coordinati da parte italiana e slovena possano riprendere in modo efficace, usando anche dei droni capaci di presidiare vaste aree, anche perché parte dei migranti illegali usano varchi extra Schengen. Italia, Slovenia ed Europa dovrebbero, infine, assicurarsi che Frotex possa operare in modo efficace su quelli che sono i confini dell'Europa, ovvero il Mediterraneo ma anche quelli croati".
Tutto ciò "insieme alla possibilità di espellere velocemente i migranti entrati illecitamente". Ziberna evidenzia come questo non debba "alimentare sentimenti di odio verso il mondo islamico, che in larghissima parte condanna terrorismo e violenze, della cui collaborazione anzi abbiamo bisogno per identificare, isolare e denunciare quei 'lupi solitari' che vivono in questi ambiti. Gorizia e Nova Gorica, con il cui sindaco mi rapporto costantemente, hanno già vissuto durante il Covid queste misure e continueranno con forza e determinazione a lavorare insieme per essere testimoni in Europa e nel mondo di come un confine divisivo si è trasformato in un confine di unione e coesione".
Fratelli d'Italia: "Rischio concreto di terrorismo"
Sul tema interviene anche il gruppo cittadino di Fratelli d'Italia, che sottolinea come “le condizioni geopolitiche globali, con il rischio concreto che atti terroristici possano ripetersi anche sul territorio nazionale, richiedono misure straordinarie. Riteniamo dunque opportuna la misura adottata dal governo nazionale a guida Fratelli d’Italia, che forse per la prima volta accende i riflettori sulla vulnerabilità dei confini nord-orientali del Paese, a lungo ignorata dagli esecutivi”.
“Non possiamo non tenere conto - prosegue il partito di Meloni - della pressione migratoria che questo confine sta subendo negli ultimi anni, senza che a lungo le autorità nazionali prendessero contromisure utili a contenere gli arrivi dalla rotta balcanica - commentano -. Finalmente, con l’attuale esecutivo, qualcosa si è messo, a partire dal potenziamento della presenza delle forze dell’ordine”.
Secondo FdI Gorizia, “la parziale reintroduzione dei controlli al confine, per un periodo di tempo limitato, rappresenta una risposta emergenziale che andava data in questo momento, per scoraggiare eventuali infiltrazioni terroristiche. Siamo certi che i controlli, grazie alla professionalità degli operatori in divisa, non impatteranno sulla quotidianità dei residenti nel Goriziano”.
Foto di archivio
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