La Sinagoga riaperta 40 anni fa, un percorso sulle radici ebraiche a Gorizia nel 2025

La Sinagoga riaperta 40 anni fa, un percorso sulle radici ebraiche a Gorizia nel 2025

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La Sinagoga riaperta 40 anni fa, un percorso sulle radici ebraiche a Gorizia nel 2025

Di Redazione • Pubblicato il 31 Ago 2024
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Il tempio ebraico attende da anni di riaprire liberamente al pubblico, dal 10 settembre la rassegna di cinema all'aperto. Ziberna: orari di visita più lunghi.

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Ritorna il cinema dedicato al mondo ebraico nella cornice di Giardino Faber, a Gorizia, nei pressi della Sinagoga in via Ascoli. Un appuntamento legato alla Giornata europea della Cultura ebraica che ricorre il 10 settembre, prima di poter finalmente tornare a visitare liberamente il sito religioso chiuso da anni in attesa di interventi di manutenzione. Così come accadde ben 40 anni, quando quel tempio luogo di preghiera e di memorie cittadine venne riaperto al pubblico dall’amministrazione comunale di Gorizia proprio il 2 settembre 1984.

La sinagoga più antica del Friuli Venezia Giulia festeggia lunedì 40 anni da quella data, come riportato da una apposita lapide. Un anniversario particolarmente importante per un luogo simbolo per la storia della città e il Comune vuole che abbia un ruolo da protagonista nell’offerta culturale di GO! 2025, anche in virtù dei lavori di riqualificazione in corso. Il quarantennale sarà celebrato con le proiezioni, da venerdì 13 a domenica 15 settembre in programma nell'area verde dedicata a Bruno Farber, il bimbo di soli tre mesi e 19 giorni deportato e ucciso ad Auschwitz. A organizzare il tutto è l'associazione Amici di Israele.

«In occasione del quarantennale della riapertura al pubblico della sinagoga - così il sindaco Rodolfo Ziberna - ricordiamo la lungimiranza dimostrata dall’allora sindaco Antonio Scarano e dall’amministrazione comunale che accettò la donazione e ottenne poi i finanziamenti necessari ai lavori. Considerando la grande importanza per la storia della nostra città della comunità ebraica, la cui presenza è attestata fin dal XVI secolo, si è trattato di un’azione decisamente significativa».

Costruita nel 1756, la Sinagoga fu utilizzata dalla comunità ebraica di Gorizia fino alla sua scomparsa nel 1969, quando, a causa del numero troppo esiguo di ebrei rimasti in città, fu accorpata a quella di Trieste. Nel 1978 la comunità di Trieste donò l’edificio al Comune, perché lo restaurasse e lo destinasse ad attività culturali riguardanti l'ebraismo, cosa che appunto è avvenuta alla riapertura nel 1984. Il tempio conserva la profonda suggestione di un luogo fuori dal tempo, dove poche modifiche sono intervenute. Il percorso museale, realizzato al pianterreno dell’edificio, è stato strutturato pensando ai più giovani e ai visitatori.

L'esposizione permanente dal titolo "Gerusalemme sull’Isonzo" presenta la storia del popolo ebraico attraverso i secoli, soffermandosi in particolare sulla comunità ebraica goriziana. Negli anni sono state promosse rilevanti iniziative di approfondimento, grazie anche all’attività dell’associazione Amici di Israele. Tra queste, la mostra del 1991 dedicata a Carlo Michelstaedter, il cui catalogo è richiesto ancora oggi. Il tempio avrà quindi un ruolo di primo piano nell’offerta culturale di GO! 2025, nell’ambito di un variegato percorso culturale ebraico.

Come rilevato dal primo cittadino, infatti, «una volta completati gli interventi sia all’interno che all’esterno dell’edificio, la sinagoga sarà parte integrante del percorso ebraico che passa appunto dall’ex ghetto, da Casa Ascoli, dai luoghi legati a Michelstaedter fino al cimitero di Val di Rose, senza dimenticare le Pietre d’inciampo, triste memoria di coloro che sono stati deportati nei campi di concentramento».

«Gli interventi consistono tra le altre cose nella messa a norma ed efficientamento dell’impianto elettrico, dell’impianto anti-intrusione e nell’installazione del sistema di riscaldamento/raffrescamento, in modo da aumentare la fruibilità del sito e la conservazione delle opere presenti nel suo museo. Alla riapertura amplieremo rispetto al passato l’orario di visita della sinagoga e del Castello, proprio in virtù dell’importanza che riveste. Inoltre stiamo dialogando costantemente con gli Amici di Israele per riempirla di contenuti culturali», conclude Ziberna.

Nella foto: la sala della preghiere della sinagoga (Wikicommons)

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