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La sfida a Janša passa per Nova Gorica, Slovenia chiamata al voto

Slovenia chiamata al voto, il centrosinistra sfida il premier Janša. I partiti sul confine.
La Slovenia sarà presto chiamata alle urne. L’appuntamento per il rinnovo del Parlamento e governo sarà il 24 aprile, prima tappa di un anno elettorale che proseguirà poi con l’elezione del presidente della Repubblica e dei sindaci, arrivando a ridefinire per fine anno i rapporti amministrativi nella piccola repubblica mitteleuropea. L’esecutivo uscente, retto dal premier Janez Janša, è in piedi da due anni e ha subito non poche critiche, tra cui quelle per il suo approccio verso i media nazionali e internazionali, tanto da essere stato ripreso dal Parlamento europeo.
“Saranno le elezioni più importanti degli ultimi 30 anni” è il commento netto di Matjaž Nemec, deputato del Socialni demokrati di Nova Gorica, ricandidato nel collegio cittadino. Il fermento politico nella Goriška non è legato solo alle sfide future su cui dovrà intervenire il prossimo capo del governo, a partire dalla Capitale europea della cultura 2025, ma anche al principale sfidante di Janša. Si tratta di Robert Golob, imprenditore di successo nel settore delle energie rinnovabili nonché ex presidente del Gect Go. Originario di Šempeter, ha lanciato il suo partito Gibanje Svoboda.
Tradotto come “Movimento Libertà”, si tratta di una formazione di area centro-sinistra, che punta a formare una colazione - qualora non avesse la maggioranza assoluta dopo il voto - con i socialdemocratici della Sd, Levica, Lmš e Sab, ossia le principali forze dello schieramento. In ogni caso, alle urne il partito si presenterà da solo, con i sondaggi che lo danno al 24%, a poca distanza della Slovenska demokratska stranka, il partito di Janša. Non è solo il suo leader, però, a essere “goriziano”: nel collegio di Nova Gorica ci sarà infatti l’ex sindaco Matej Arcon, peraltro segretario nazionale.
“Siamo l’alternativa a questo governo - commenta l’ex primo cittadino -, il nostro programma si basa sulla riforma della salute, entrata in crisi con la pandemia. Vogliamo una politica più vicina alla gente, coinvolgendola per decidere il futuro del nostro Paese. Golob è l’unico che arriva dal mondo dell’economia, porterà la sua grande esperienza maturata con una delle più grandi aziende dell’Est Europa”. L’essere provenienti dalla regione di confine, soprattutto in vista del 2025, significa che “conosciamo bene il territorio. Sarà importante il supporto del ministero della Cultura”.
Anche Nemec è fiducioso nel risultato positivo, vedendo nell’imprenditore la figura giusta come capo dell’esecutivo. Anche se sfiderà ufficialmente Arcon a Nova Gorica, l’obiettivo è sconfiggere l’attuale presidente, “è un caro amico di Orban, tante aziende nazionali sono state acquistate da businessman ungheresi e i capitali di Budapest sono entrati nei nostri media. Non avevamo mai pensato che ci sarebbe stato un populismo duro come quello ungherese in Slovenia”. Per il socialdemocratico, uno dei punti centrali sarà lo sviluppo della ferrovia Transalpina, in chiave turistica ma soprattutto commerciale.
Dal canto suo, Tomaž Slokar (Sds) rivendica che Lubiana “ha concordato con la Commissione europea un pacchetto di 10 miliardi di fondi europei” per far fronte alla crisi post-Covid. “In due anni, il governo ha anche fornito ingenti finanziamenti dai bilanci statali per investimenti infrastrutturali (strade, energia, ospedali, case di cura, investimenti per la digitalizzazione e altro). Sono state adottate leggi sull'assistenza a lungo termine per la popolazione, una legge sulla riforma fiscale che aumenta il reddito netto di tutti i dipendenti”. Rimarca poi i numerosi progetti avviati su Nova Gorica e dintorni.
Qualora la maggioranza attuale dovesse essere riconfermata, nei confronti dell’Italia e del Friuli Venezia Giulia “le relazioni esistenti saranno garantite. Vediamo opportunità nella creazione di distretti che assumeranno alcuni compiti dello Stato e quindi la cooperazione transfrontaliera sarà ulteriormente rafforzata. Le associazioni del Gect e il progetto GO2025 sono un segno di buone relazioni di vicinato e garantiscono una proficua collaborazione in futuro e comprensione in un'area cresciuta dalla Prima e Seconda guerra mondiale”.
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