Scontro tra Ssk e centrosinistra a Gorizia, Čavdek: «Tutto già deciso»

Scontro tra Ssk e centrosinistra a Gorizia, Čavdek: «Era tutto già deciso»

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Scontro tra Ssk e centrosinistra a Gorizia, Čavdek: «Era tutto già deciso»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 15 Set 2023
Copertina per Scontro tra Ssk e centrosinistra a Gorizia, Čavdek: «Era tutto già deciso»

L'ex segretario provinciale ritorna sulla polemica, ricordando il caso delle Uti. Il dem Perazza replica: «Difficile comunicare se consiglieri non sono in Aula».

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Rimane accesa la polemica scoppiata martedì notte in consiglio comunale a Gorizia, contrapponendo la Slovenska skupnost e il centrosinistra. Al centro della discussione c’era il nome da eleggere per consulta per la minoranza slovena, che ha visto vincere quello di Lovrenc Persoglia avanzato dalla Ssk contro quello di Alessandro Feri, consigliere comunale della coalizione. A intervenire è l’ex segretario provinciale Julijan Čavdek, ricordando di aver rassegnato le dimissioni dall’incarico lo scorso 27 luglio.

“La direzione della parte provinciale del partito - così Čavdek - è stata assunta dai segretari di sezione fino al congresso provinciale”. Sulla discussione, accesa dal consigliere comunale Walter Bandelj puntando il dito verso il segretario Pd Franco Perazza, l’ex coordinatore conferma che l’ultima telefonata avuta con il dem è stata il 23 maggio ma “è anche vero che ci siamo sentiti anche prima e il coordinatore della sezione comunale di Gorizia della Ssk, Bernard Spazzapan, ha chiamato Laura Fasiola ancor prima dei colloqui tra me e Perazza”.

“Sia io che Spazzapan - ricorda - abbiamo proposto a Fasiola e Perazza la candidatura di Lovrenc Persoglia perché era stato presidente della consulta nel mandato precedente e avrebbe aiutato la nuova composizione con la sua esperienza. Nei colloqui telefonici con Perazza, mi è stato detto che loro propendono per la candidatura di Alessandro Ferri. Mi sarei aspettato che io e Spazzapan fossimo inclusi nel processo di candidatura. Purtroppo non siamo mai stati invitati ad alcun incontro in cui si discutesse della candidatura per la consulta slovena dell’opposizione”.

Ha poi rilevato che “Ferri, in quanto consigliere membro della minoranza linguistica slovena, sarebbe stato comunque invitato e aveva il diritto di presenziare alle riunioni della consulta. Quindi ci sembrava logico sfruttare questo posto per un componente in più. Purtroppo, dopo le telefonate, non è arrivato alcun riscontro. Così noi della Ssk abbiamo concluso che tutto era già stato deciso nel centrosinistra del Consiglio comunale di Gorizia, senza un nostro coinvolgimento. A questo punto, la Ssk ha avuto mano libera per portare avanti la propria strategia politica”.

Ricorda quindi un altro episodio simile, ossia "quando si arrivò all'approvazione dell’Uti con l’accorda tra l’allora sindaco Ettore Romoli e i Ds, e noi fummo lasciati da parte. E soprattutto quando si tratta di nomine in organi diversi registriamo collusioni poco trasparenti che oltrepassano noi e altri. In ogni caso, ora la consulta è stata eletta ed è necessario che si incontri il prima possibile e inizi a lavorare in collaborazione con l'amministrazione comunale di Gorizia e con tutti e tre i consiglieri sloveni eletti nel Consiglio comunale”.

Dal canto suo, Perazza cerca di gettare acqua sul fuoco: “Voglio evitare polemiche con un partito che è nostro buon partner, con cui ci siamo trovati assolutamente bene. Il problema specifico riguarda poco il segretario cittadino del Pd. Avevo informato la Slovenska skupnost che stavamo ragionando su Feri, ma la nomina è compito del Consiglio comunale e non dei partiti. Se avevano l’impressione di non essere stati coinvolti, dovevano parlarne con la coordinatrice della coalizione, Laura Fasiolo”.

Il dem, poi, puntualizza che “mentre altri componenti della minoranza sono presenti in Aula, Bandelj non lo è e diventa così difficile comunicare”. Perazza replica quindi anche alle parole del sindaco Rodolfo Ziberna, secondo cui la minoranza slovena non è tutelata dal centrosinistra: “Il Pd ha nel patrimonio genetico il rapporto e l’attenzione verso la minoranza linguistica, non accettiamo lezioni strumentali dal sindaco. Nella nostra storia siamo sempre stati vicini alle battaglie della comunità. Piuttosto c’è da chiedersi quale coerenza abbia lui”.

Foto Daniele Tibaldi

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