Sagra di San Rocco come tradizione, brindisi con il Vino della Pace

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Sagra di San Rocco come tradizione, brindisi con il Vino della Pace

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 05 Ago 2022
Copertina per Sagra di San Rocco come tradizione, brindisi con il Vino della Pace

Chioschi fino al 16 agosto, il sindaco sulle richieste agli orari della musica: «Momento di festa».

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È tornata la festa a San Rocco. La sagra dedicata all’omonimo patrono è partita ufficialmente questa sera a Gorizia, con l’edizione numero 522. Una tradizione ora a pieno regime, dopo le restrizioni del 2021 e quella annullata due anni fa a causa del Covid, che ha visto riproporre in pompa magna tutti gli elementi tradizionali che si tramandano dagli anni Cinquanta dell’Ottocento, a partire dalla presenza della banda musicale. Le note dell’ensemble Verdi di Ronchi hanno infatti accompagnato l’apertura.

Riproposti anche lo scambio e la tassa del vino, pagata dal sindaco Rodolfo Ziberna arrivato a bordo di un calesse. La qualità donata dal primo cittadino è quella del Vino della pace, assaggiata da Giovanni Paolo II nel corso della sua visita nel 1992 e offerto anche ai presidenti della repubblica italiana e slovena, prodotta dalla Cantina produttori di Cormons. “Sine finis” ossia senza confini, nato da un’unica vite divisa geograficamente dalla frontiera e da due viticoltori che vivono da una parte e dall’altra di essa.

Prima di stappare la bottiglia, il primo cittadino ha voluto anche riservare una parola ad alcune lamentele arrivate nei giorni scorsi. “Qui ci sarà qualcuno di coloro che hanno già inviato email al Comune chiedendomi di non derogare gli orari per la musica. Capisco, perché il diritto al riposo è sacrosanto, ma qui capita una volta all’anno, per una dozzina di giorni di cui tre con musica di accompagnamento. So che comporta un disagio e chiedo scusa a nome di tutti, ma è un momento di festa”, evidenziando che “si torna a vivere anche attraverso questi momenti”.

Parole condivise dal presidente del Centro tradizioni del borgo, Vanni Feresin, che ha ricordato come “se facessimo solo la sagra, saremmo già chiusi. Nel corso dell’anno, facciamo molteplici iniziative - culturali, teatrali e non solo - e anche nei prossimi giorni ci saranno due momenti culturali sotto il tendone, uno storico ed enogastronomico”. In sala Incontro, inoltre, dal 3 agosto è visitabile una mostra di Luigi Cacioppo con le sue 70 opere dedicate ai castelli della Contea. Un lavoro reso possibile grazie al centinaio di volontari impegnati.

Un gruppo che si divide nei 12 giorni di festa, con qualcuno che resta tutto il tempo nel parco Baiamonti. A suggello della collaborazione tra associazione e amministrazione, Feresin ha donato a Ziberna il sigillo del borgo, mentre la data finale della festa - il 16 agosto - vedrà la consegna del Premio Mattone su mattone a un sanroccaro che si è distinto nella propria carriera e ha portato lustro al suo luogo natio. A benedire il tutto è stato anche il parroco della cattedrale don Nicola Ban, prima del tanto atteso taglio del nastro.

Ad aprire la sagra, inoltre, è stato il gruppo folcloristico “Santa Gorizia”. Saranno tre le serate dedicate per beneficenza, con il montepremi complessivo da 9mila euro, oltre a quella per bambini della Fidas Isontina: lunedì 8, giovedì 11 e martedì 16 agosto, mentre quella dedicata ai più piccoli sarà mercoledì 10 agosto.

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