l'inaugurazione
San Rocco riabbraccia la tradizione, prima sagra a Gorizia nell'era Greenpass
Sfidata la pioggia e tagliato il nastro dopo un anno di stop. Si entra con certificazione e documento, lunedì prossimo il premio.
Era stata una delle grandi assenti nell’estate dell’anno scorso ma, alla fine, la tradizione si è riconfermata. Ieri sera, è stata ufficialmente inaugurata la sagra di San Rocco a Gorizia, presso l’omonimo quartiere che da oltre 500 anni ospita la manifestazione. Un evento condizionato inevitabilmente dalla situazione sanitaria, a partire dal controllo all’ingresso di Greenpass e documento d’identità. Nell’area verde del Baiamonti, quindi, non ci sarà musica dal vivo né la tombola, ma la macchina organizzativa si è messa in moto da settimane per offrire comunque delle serate di festa.
Nemmeno la pioggia, caduta incessante dalle 19 per circa un’oretta, è riuscita a rinviare il taglio del nastro. Immancabile anche il primo brindisi, con l’assaggio dello spumante che - secondo la tradizione - sarà di buon auspicio. “È un segnale di vita e ripartenza - ha commentato la presidente del centro per la valorizzazione del borgo, Laura Madriz - e la tradizione è importante perché si porta avanti”. L’attesa era così tanta che, fin dall’apertura dei chioschi, molti turisti austriaci avevano già prenotato la cena. Tanti altri sono rimasti in paziente attesa, sfidando anche il maltempo.
Questa edizione sarà segnata anche dall’obbligo di certificazione: “Dobbiamo chiedere anche la carta d’identità - prosegue Madriz - cosa per cui noi non siamo autorizzati. Per questo, ci siamo dovuti rivolgere a un’agenzia che si occupa di sicurezza, che saranno al cancello. L’obiettivo era anche salvaguardare i nostri volontari da eventuali provocazioni o contestazioni, che di questi tempi sono piuttosto frequenti”. In ogni caso, l’intero staff si è vaccinato: “L’ho preteso io, ma mi sembrava corretto verso i visitatori. Oltre al dispendio di energie, c’è stato anche uno sforzo economico non indifferente”.
Per l’occasione, l’assessore al decentramento Chiara Gatta ha portato il plauso per l’impegno: “Gorizia riparte dalla tradizione e buon cibo. La comunità ha bisogno anche di queste iniziative, che sono un momento di ritrovo. Grazie all’associazione per aver manutenuto viva la tradizione”. La festa proseguirà quindi fino al 16 agosto, terminando proprio con la grande festa dedicata al patrono: l'appuntamento è alle 10.30, alla presenza di tutti i parroci della città e della vicina Slovenia, con la solenne messa officiata da monsignor Ignazio Sudoso, accompagnata dalla Corale Santa Lucia.
Al termine, verrà consegnato il 47mo Premio San Rocco, slittato dal novembre 2020 a causa della pandemia, al paleontologo e docente ordinario dell'Università di Genova, Andrea Baucon, nativo del quartiere. Alle 12.30 seguirà il pranzo comunitario al Baiamonti, su prenotazione, e la sera a partire dalle 19.30 si potrà gustare il famoso "Struccolo in Strazza”. Peraltro, ieri la musica non è mancata a partire dal pomeriggio, con la tradizionale gara degli Scampanotadors sul campanile della chiesa fin dal pomeriggio. Sono seguite poi le note della banda di Ronchi dei Legionari, che hanno suonato anche sotto la pioggia.
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