Ronchi approva la nuova Ilia, Papais bacchetta le opposizioni

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L'IMPOSTA

Ronchi approva la nuova Ilia, Papais bacchetta le opposizioni

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 05 Apr 2023
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L'aumento riguarda le seconde e terze case, ferme e confermate tutte le altre aliquote e riduzioni.

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Dopo il debutto della nuova Ilia in consiglio comunale a Ronchi dei Legionari, il vicesindaco Enrico Papais (nella foto) ha spiegato nel dettaglio alcune caratteristiche di questa nuova imposta che andrà a sostituire la vecchia Imu. “L’approvazione delle nuove aliquote - spiega Papais - consentirà all’amministrazione di definire una nuova politica fiscale in città, sempre più equa e in linea con il principio di proporzionalità". L'assessore al bilancio specifica che resteranno ferme le esenzioni sulle prime case e tutte le altre agevolazioni già vigenti finora.

Tra queste, ci sono la detrazione prevista sulle unità immobiliari adibite ad abitazione principale per le sole categorie catastali A1, A8, A9 e per le case Ater. Viene confermata inoltre la riduzione al 75% dell’aliquota stabilita sugli immobili a canone concordato mentre sono essenzialmente due le principali novità introdotte: l’aliquota sulle seconde e terze case fissata attualmente allo 0,96%, come per altro già applicata fino a poco tempo fa, che rappresenta per l'amministrazione un misura di incentivazione finalizzata all’incremento del mercato immobiliare cittadino.

Misura, questa, che andrà a rispondere alle innumerevoli richieste di prima casa. “Un’altra importante novità -aggiunge inoltre Papais - consiste invece alla riduzione dell’aliquota sui fabbricati strumentali destinati all’attività economica. Passerà dallo 0,94% di media a una unificazione, come previsto dalla normativa con lo 0,86%, ossia l’aliquota base prevista per questo tipo di immobili. L’aliquota così bassa dimostra ancora una volta come questa amministrazione intenda agevolare il lavoro e il commercio cittadino, ma più in generale tutto il settore terziario".

A beneficiare di tale misura saranno per esempio gli uffici, gli studi privati, i magazzini, i negozi, i aboratori d' arte, alberghi, case di cura, istituti di credito e alcuni siti produttivi. “Dispiace constatare che tali aliquote, per lo più ridotte ad eccezione di un sensibile aumento, non siano state tuttavia condivise dalle liste di opposizione, e che esse abbiano ritenuto più conveniente astenersi in massa. L’aumento dello 0,03% ai detentori di seconde e terze case, con una successiva valutazione di questi provvedimenti di politica fiscale, non rappresentano a parer nostro dei validi motivi per astenersi a queste importanti misure a sostegno di un intero settore”.

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