Romans d'Isonzo, scontro a sinistra prima del voto: Ilaria Cecot accusa il Pd

Romans d'Isonzo, scontro a sinistra prima del voto: Ilaria Cecot accusa il Pd

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Romans d'Isonzo, scontro a sinistra prima del voto: Ilaria Cecot accusa il Pd

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Lug 2021
Copertina per Romans d'Isonzo, scontro a sinistra prima del voto: Ilaria Cecot accusa il Pd

Sfuma la seconda lista a sostegno del candidato Calligaris. L'accusa dell'ex assessore: «Azzerato pluralismo e dibattito».

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Quello che sembrava essere nuovamente un blocco unito a sinistra, rischia di mostrare delle fratture prima della chiamata alle urne. A Romans d’Isonzo, è Ilaria Cecot (nella foto) - responsabile per Open Sinistra Fvg a Gorizia e già assessore provinciale al welfare - a puntare il dito contro quella che viene definita senza mezzi termini un’imposizione dettata dal Partito democratico. L’oggetto della contesa è la nascita di una seconda lista a sostegno del candidato Michele Calligaris, attuale vicesindaco, per le comunali in autunno e che avrebbe dovuto assumere il nome di Partecipare Romans Versa Fratta.

“Ad una seconda lista - spiega l’esponente, ex capogruppo di Uniti tra il 2006 e 2011 - si è tentato di lavorare e si lavorerà ancora, non escludendo l’ipotesi di andare soli, che va però valutata molto bene”. Cecot chiarisce quindi che “questa tornata elettorale segnerà una frattura insanabile nel monolite che da 70 anni guida il paese, se non ci sarà, come sembra, alcuna apertura al dialogo da parte del Pd locale e del suo candidato sindaco. Non è assolutamente vero che c’è stata una sintesi interna, semplicemente ci hanno messo un muro davanti, senza possibilità d’appello”.

Secondo l’ex componente della giunta Gherghetta, i dem avrebbero scartato “una dopo l’altra tutte le proposte di mediazione”, ponendo veti “sulle persone singole perché troppo ‘politiche’ (detto da chi siede in giunta da 15 anni fa sorridere) o troppo di sinistra. Un metodo questo non certo democratico, che ci ha lasciato sgomenti”. Nella visione della nuova realtà civica, lo scopo non era “di una marcatura più forte a sinistra”, quanto “di promuovere la partecipazione dei cittadini e la crescita del dibattito e della cultura politica in paese, aldilà delle logiche del partito”.

“Non è assolutamente vero - rimarca - che due liste a sostegno dello stesso candidato avrebbero evidenziato una mancanza di unità (questo schema si usa in comuni molto più piccoli di Romans) e anzi, avrebbero rafforzato l’idea di un progetto nuovo ed aperto di cui Calligaris poteva farsi interprete. Per quel che ci riguarda, il tema non è chi porta la bandiera, quanto credere e lavorare assieme ad un progetto innovativo per il bene della comunità”. Per Cecot, quindi, la decisione fatta seguirebbe “la logica dei caminetti, con il potere saldamente in mano ad un gotha di poche persone”.

L’ex assessore provinciale affonda: “Questo sistema ha completamente azzerato il pluralismo ed il dibattito politico. A Romans sceglie il Pd, impedendo a persone del centro sinistra di candidarsi con il centro sinistra. Il tema principale quindi diventa non ‘più di destra o più sinistra’ ma quello della democrazia e della partecipazione negata. Stimolare la partecipazione dei cittadini alla condivisione delle scelte programmatiche non può essere fatto mediante invito personale e selezionato nello studio professionale del candidato sindaco, adibito per l’occasione a sede elettorale”.

Mette quindi sul piatto i temi su cui la prossima amministrazione dovrà concentrarsi: “Pensiamo alle lamentele della popolazione sulla famosa rotonda di Versa. Fare oggi una rotatoria, pensando che domani ci sarà la famosa bretella, attesa da 15 anni, rischia di peggiorare la già difficile situazione del traffico pesante. C’è un disegno complessivo? La Regione ha dato garanzie circa la realizzazione di una tangenziale che potrebbe costare tra i 4 e i 6 milioni di euro? No ed allora sarebbe più saggio pensare ad altre soluzioni. Ma questo è solo uno dei tanti possibili esempi”.

Punta quindi il dito anche verso i “170 mila euro stanziati a bilancio in via prudenziale”, che si chiede se saranno sufficienti in quanto “la causa persa in Cassazione contro Morgante (per il rimborso di 347mila euro di Ici nei confronti dell’ex salumificio, ndr) fa pendere sulle casse comunali una spada di Damocle che potrebbe valere mezzo milione di euro e più. Inoltre, è sotto gli occhi di tutti il disagio vissuto da una fetta non piccola della popolazione, rispetto a problematiche sociali ed occupazionali, situazione che con la crisi post-pandemica potrà solo peggiorare”.

“Ci sarebbe da chiedersi - conclude Cecot - come mai l’amministrazione non abbia mai pensato di promuovere politiche pro-attive a sostegno delle persone che vivono questi gravi disagi. Il vecchio mantra ‘o così o vincono i destri’ non regge più. Chi rischia di vincere davvero è l’astensionismo. Dopo 70 anni se non ci si rinnova davvero, diventare autoreferenziali è inevitabile, e qui pare siamo arrivati”. Accuse respinte al mittente dallo stesso Calligaris, in particolare quelle relative alla predominanza del Pd sulle decisioni: “Siamo e resteremo una lista civica”.

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