Ritorna il pressing sulle ciclabili a Gorizia, pista da stazione a stazione

Ritorna il pressing sulle ciclabili a Gorizia, pista da stazione a stazione

la proposta

Ritorna il pressing sulle ciclabili a Gorizia, pista da stazione a stazione

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Lug 2023
Copertina per Ritorna il pressing sulle ciclabili a Gorizia, pista da stazione a stazione

Avanzata l'idea le due città sull'asse nord-sud riservando uno spazio ad hoc per le bici, «così i cittadini possono anche risparmiare denaro».

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Forze di centrosinistra, associazioni e gruppi di cittadini lanciano l'idea di un percoso ciclabile dedicato alla Capitale europea della cultura 2025. Questa mattina, a Gorizia, una dozzina di realtà proponenti ha presentato l'idea che sarà avanzata al sindaco Rodolfo Ziberna, sottoforma di mozione, al prossimo consiglio comunale. Le diverse hanno dato vita al Comitato ciclovia della cultura-kulturno kolesarsko pot GO!2025, composto da: Forum Cultura, Gorizia News&Views, Legambiente, Sì ciclabile corso Italia, Fiab Isontina Bisiachinbici, Ekoštandrež, Casa del Popolo, Arci, Kulturni Dom, I Visionari, Tribunale dei diritti del malato e Libera.

Da questa aggregazione, che continua ad ampliarsi, e dalle competenze e impegno messo a disposizione di molti cittadini "è scaturita la volontà - hanno spiegato i firmatari - di proporre una riflessione sul tema della viabilità ciclabile urbana di Gorizia, che manca da troppi anni nel centro città e che deve diventare una priorità per rispondere alle esigenze di residenti e turisti". Lo scopo è quello di presentare al Comune una testo, che avrà come primo firmatario Andrea Picco (Noi, mi, noaltris Go) e sulla quale le associazioni chiedono l'impegno dell'amministrazione per una pista ciclabile su sede dedicata.

Un percorso, è l'asupicio, che congiunga le due stazioni ferroviarie di Gorizia e Nova Gorica. "In assenza a Gorizia di altre opere pubbliche caratterizzanti, quale simbolo potrebbe rappresentare meglio e in modo concreto, visibile e duraturo l’evento che nel 2025 porterà le nostre città all'appuntamento della prima capitale transfrontaliera della cultura?" si sono chiesti i partecipanti, rilevando come "la cultura è anche rispetto dell’Ambiente e siamo tutti noi con il nostro stile di vita a salvaguardarlo o a deteriorarlo". Conti alla mano, "ogni chilometro percorso in bici fa guadagnare alla società 0,63 euro, mentre ogni chilometro percorso in automobile genera una perdita netta di 0,71 euro".

Il tutto "a causa del suo impatto sul benessere individuale e sull’ambiente - rimarcano i preponenti -. Ogni chilometro percorso usando la bicicletta invece dell’automobile produce 1,35 euro in benefici sociali, per tutti (dati elaborati dal Comune di Copenaghen). Il nostro Paese è il secondo, dopo il principato del Liechtenstein, per auto pro capite. Gorizia ne ha 23.058 (fonte Aci 2022) su 33.615 abitanti". Per le realtà aderenti, quindi, "la mobilità sostenibile è il futuro delle città. Gli strumenti tecnici, progettuali, amministrativi, economici esistono già". Dal punto di vista normativo, inoltre, fanno riferimento al Piano del traffico del 2002 ancora vigente, che prevedeva già le ciclabili sul versante sinistro andando verso sud.

In quel caso, l'idea era porre anche una barriera in ghisa tra la strada e il percorso. La proposta si inserisce così nel dibattito di riportare le bici in corso Italia, con la raccolta firme all'epoca per far rimanere il tracciato, indipendentemente dal senso unico o doppio di circolazione per le auto. Inoltre, "per promuovere la cultura della bicicletta per residenti e turisti, affermata ovunque in Europa, è sufficiente riprodurre modelli ampiamente collaudati e apprezzati. Gli esempi non sono solo le grandi città, ma le tante città piccole e medie che sono diventate amiche della bicicletta". Da qui l'esempio di città come Bolzano ma anche Chiampo, Chiavari, Cupra Marittima, Pasiano di Pordenone, Porto Sant’Elpidio e Saronno.

A oggi, la Transalpina è collegata alla pista mista bici-pedoni che collega la zona di Salcano con l'ospedale di Šempeter, richiedendo così un miglioramento del percorso che già ora va dal valico del San Gabriele fino a piazzale Martiri della Libertà, ma quasi sempre in modalità mista con pedoni o autoveicoli. "Chiunque arrivi a Gorizia - attaccano i proponenti -, si ritrova invece in una città con una viabilità confusa, priva di una modalità definita di protezione e sicurezza verso gli utenti deboli della strada (diversamente abili, pedoni e ciclisti)". L'idea è poter riattraversare corso Italia e corso Verdi "su sede esclusiva e dedicata per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, che non confligga con l’utilizzo dei controviali".

Questi devono così rimare "luogo di passeggio e della maggiore concentrazione di esercizi commerciali, bar e ristoranti, nonché di manifestazioni, mercatini ed eventi". La proposta, peraltro, mutua il progetto realizzato per collegare Bergamo a Brescia, capitali italiane della Cultura 2023. Il comitato, concludono i proponenti, "auspica la più ampia convergenza delle forze politiche cittadine, sia di maggioranza che di opposizione, per realizzare la ciclovia in tempi rapidi per dare una concreta risposta al bisogno di viabilità 'leggera' e sostenibile, confidando in un coinvolgimento diretto al processo decisionale in quanto portatore di interesse diffuso sul tema della viabilità ciclabile".

Foto di archivio

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