Ricorso del Darus Salaam, Cisint non molla: «L’appello di Konate ha carattere prettamente sovversivo»

Ricorso del Darus Salaam, Cisint non molla: «L’appello di Konate ha carattere prettamente sovversivo»

LA REPLICA

Ricorso del Darus Salaam, Cisint non molla: «L’appello di Konate ha carattere prettamente sovversivo»

Di F.D.G. • Pubblicato il 09 Mag 2025
Copertina per Ricorso del Darus Salaam, Cisint non molla: «L’appello di Konate ha carattere prettamente sovversivo»

L’ex sindaco e ora consigliere ritiene che le parole della nota diffusa ieri abbiano il tono di un’«opposizione e vera e propria rivolta contro lo stato di diritto e l’assetto democratico».

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«Nel nostro Paese, i cittadini italiani quando si trovano di fronte alle decisioni dei giudici e ai provvedimenti dell’Agenzia delle entrate o delle autorità di pubblica sicurezza non inneggiano alla rivolta sociale e non organizzano cortei di protesta». Anna Maria Cisint non lascia correre le dichiarazioni diffuse nella giornata di ieri tramite nota stampa dal centro culturale Darus Saalam.

L’onorevole scrive nella sua nuova nota che «ogni giorno in Italia, di fronte ai reati di violazione di norme urbanistiche, ambientali, di ordine pubblico o derivanti dall’uso abusivo di immobili viene applicata la legge con la chiusura l’acquisizione o la demolizione di strutture, esercizi pubblici, impianti che non rispettano i relativi requisiti e disposizioni».

Ma ciò, puntualizza, «non comporta una reazione che, come in questo caso, si configura quale opposizione e vera e propria rivolta contro lo stato di diritto e l’assetto democratico. Se si ritengono illegittimi i provvedimenti la strada è quella di rivolgersi al percorso giudiziario». Strada che in effetti il centro islamico ha intrapreso: il fatto da cui parte tutto il dibattito, va detto, è proprio il ricorso presentato al Tar da Darus Salaam per chiedere l’annullamento della delibera di Giunta dello scorso 26 febbraio. Ma, precisa Cisint, «l’appello di Konate, invece, è la dimostrazione del significato vero della contesa portata avanti dal radicalismo islamico che non riguarda le questioni di merito, ma la volontà di far valere la prevaricazione contro i principi del nostro ordinamento e questo assume un carattere prettamente sovversivo».

«Dopo aver clamorosamente fallito la via dei ricorsi alla magistratura e quella dell’assalto alle istituzioni, avendo il Consiglio di Stato respinto tutte le loro richieste e i cittadini con il voto bocciato la lista islamica – così ancora la consigliera monfalconese - Konate ripropone la via dell’intimidazione verso le istituzioni cercando con la mobilitazione di imporre all’amministrazione comunale il mantenimento di una condizione di abuso e illegalità nella gestione del centro islamico Darus Saalam».

La posizione finale dell’ex sindaco è ferma e decisa: «Anche se, come nel dicembre 2023, dovesse trovare l’appoggio dei soliti ben noti compagni di strada della sinistra cittadina e portare dalle altre regioni italiane migliaia di musulmani a sfilare per le vie cittadine, non ci sarà nessun cedimento nella volontà di far rispettare la legalità e le regole normative che vigono nel nostro Paese sotto la pressione di chi rifiuta di adeguarsi ai nostri ordinamenti».  

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