Mal'Aria, Legambiente: inquinamento sopra limiti Oms a Gorizia

Mal'Aria, Legambiente: inquinamento sopra limiti Oms a Gorizia

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Mal'Aria, Legambiente: inquinamento sopra limiti Oms a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 01 Feb 2023
Copertina per Mal'Aria, Legambiente: inquinamento sopra limiti Oms a Gorizia

Legambiente denuncia gli sforamenti rispetto ai limiti Oms, appello per più controlli e centraline.

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Legambiente torna a guardare con preoccupazione alla qualità dell'aria a Gorizia. Un tema "senza confini", come anche emerso dall'incontro tra associazioni ambientaliste italiane e slovene di qualche giorno fa a Nova Gorica. In quel frangente, è stato posto l'accento su situazioni tenute monitorate da realtà su entrambe le sponde del valico, come il cementificio di Deskle e l'impianto di produzione di bitume di Vrtojba, con quest'ultima zona a ridosso di Sant'Andrea che ha visto anche un monitoraggio da parte di Arpa per capire l'origine di forti odori durante il giorno.

Nel rapporto Mal'Aria realizzato dal circolo cittadino, esaminando i dati Arpa, l’unica centralina disponibile indica che la media annua per l’anno 2022 delle PM10 è stata 19 microgrammi al metro cubo di aria (limite Oms 15 µm/m3), e le PM2.5 14 µm/m3 (limite Oms 5 µm/m3). Diversamente il biossido di azoto ha un valore medio annuo di 19 µm/m3 e il limite Oms è di 10 µm/m3. "Quindi - incalza l'associazione - pur in un quadro di progressivo miglioramento nel corso degli ultimi 11 anni, prima di raggiungere i limiti indicati dalle linee guida Oms serviranno comunque molti anni ancora". I limiti Oms, va detto, sono più restritti di quelli della legge nazionale.

Legambiente rimarca poi come a Gorizia c’è una sola stazione di monitoraggio Arpa, "posta in zona semi-centrale e che non è in grado di rappresentare l’intero territorio comunale, considerata anche la presenza a 5 chilometri dell’area industriale dove sono presenti diversi impianti energetici e industriali. Legambiente Gorizia su questo tema si è attivata sviluppando un progetto di monitoraggio autonomo nell’ambito del progetto regionale Genki che ha visto anche il coinvolgimento di alcuni istituti superiori, l’Ordine dei medici e altre associazioni. Ma ha anche installato una decina di piccoli dispositivi di controllo".

Il tutto "per favorire una migliore informazione tra i cittadini, e da cui si evince che sono abbastanza frequenti i superamenti delle linee guida Oms in città". I dati sono liberamente consultabili online. Con Eko Štandrež e Civilna iniciativa di Vrtojba, inoltre, l'attenzione è posta sul già citato caso tra l'area slovena e Sant'Andrea. L'associazione richiede quindi che il tema inquinamento sia al centro delle attività del Gect. "Al momento però non solo l’argomento non viene affrontato evidentemente, ma anche lo stesso Comune di Gorizia è comunque fortemente arretrato rispetto alle politiche locali".

"Ricordiamo l’assenza de facto del Piano urbano del traffico (Put) - incalza - di cui vige l’obbligo di aggiornamento ogni 2 anni, ed è fermo al 2005, l’assenza di un piano urbano per la mobilità ciclabile (Pums), per non parlare delle autorizzazioni concesse anni fa per l’installazione di due piccole centrali elettriche (industrie insalubri per legge) a ridosso delle abitazioni". L’inquinamento dell’aria è oggi tra i principali fattori che impattano sulla salute umana e la Pianura padana è tra le aree considerate più inquinate d’Europa, dove si stima che quasi 4 milioni di persone abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti.

Nella foto: coltre di fumo su Gorizia durante gli incendi sul Carso in estate

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