«Referendum con la nuova giunta», si allontana il voto sulla ciclabile di corso Italia

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«Referendum con la nuova giunta», si allontana il voto sulla ciclabile di corso Italia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Gen 2022
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Il comitato deve ancora esprimersi, Ziberna: «La prossima scelta sarà definitiva».

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Il referendum sulla ciclabile di corso Italia a Gorizia si allontana sempre più dalle elezioni amministrative. A sottolineare l’inconciliabilità della consultazione con il rinnovo del consiglio comunale di questa primavera è il sindaco Rodolfo Ziberna, che risponde così alle richieste del comitato promotore della petizione a favore del tracciato. “È una valutazione esclusivamente tecnica - spiega il primo cittadino - da porta del comitato previsto dallo Statuto, composto dal segretario generale, dal difensore civico e dal presidente dei revisori dei conti”.

Da loro arriva quindi “una risposta tecnica e non politica in ordine all’ammissibilità del referendum. Una volta ammesso, andrà fatto”. A rendere impossibile l’abbinamento con la chiamata alle urne, inoltre, è anche la norma: “Bisognerebbe chiedere al Parlamento che modifiche la legge che non consente di sovrapporre le elezioni comunali con altri quesiti referendari”. Il terzo intoppo, rimarca Ziberna, è quello economico: “Ammesso che il comitato dichiari ammissibile il referendum, bisogna provvedere in bilancio adeguate risorse, stimabili tra i 40 e 60mila euro”.

A fine marzo, peraltro, l’Aula sarà chiamata a votare sul bilancio di previsione 2022. “Da metà aprile in poi - aggiunge il primo cittadino - sindaco e giunta entrano in 45 giorni ‘bianchi’, perciò è impensabile che si riesca a indire in 10 giorni un referendum”. Ciò significa che la palla passerà alla prossima amministrazione, qualunque essa sia al termine delle elezioni. “Probabilmente sarà tra agosto e ottobre. Ci sono tante incognite, tra cui l’affluenza”. Ziberna infatti rimarca il diverso peso che potrà assumere il referendum in base al numero di votanti.

Il tutto, comunque, si dovrà inserire inevitabilmente nella redazione del biciplan. Iter, questo, che non ha portato ancora alla ultimazione di un documento finale. “È ovvio - rileva Ziberna - che scelte come queste vanno inserite in questo piano. Se un domani vincessi il sì al referendum sulla ciclabile, significa che o si torna al senso unico in corso Italia o bisognerà sopprimere tutti gli stalli, da entrambe le parti. Sono scelte impattanti, la prossima non potrà essere più sperimentale ma definitiva”. Attesa la risposta del comitato promotore.

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