la petizione
La corsa al referendum sulla ciclabile, 1600 firme consegnate a Gorizia

Il fronte in corso Italia, la richiesta di unirlo alle elezioni: «Sosterremo chi è a favore».
È il giorno dell’inizio dei lavori per riportare corso Italia a senso unico, ma i sostenitori della ciclabile non si danno per vinti. Questa mattina, il comitato Sì ciclabile ha ufficializzato il deposito delle 1.675 firme per indurre un referendum a sostegno del collegamento che costeggia il viale, che con il nuovo riassetto verrà spostata nell’area pedonale. Una soluzione mai piaciuta al gruppo, che ha ricevuto il sostegno di parte dell’opposizione nella raccolta delle adesioni, con diversi i banchetti allestiti in città nell’ultimo fine settimana.
Proprio gli ultimi sette giorni hanno visto un’impennata di sottoscrizioni, ben 500, raddoppiando rispetto alle settimane precedenti. Il tutto è stato consegnato agli uffici questa mattina. “L’aumento è avvenuto in concomitanza con la comparsa dei cartelli di divieto di sosta - spiega Marko Marinčič, componente del comitato -, è assurdo dover fare un referendum su una ciclabile. Questa dovrebbe essere scontata, Gorizia va nella direzione opposta rispetto alle altre città in Europa. Recentemente, Milano ha annunciato un piano per 750 chilometri di piste”.
Da parte del consiglio comunale, a supportare la richiesta di consultazione sono stati Marilka Koršič e Walter Bandeli (Ssk), Rosa Tucci (Gorizia c’è), Andrea Picco (Forum), Emanuele Traini (Gorizie), Federico Portelli (Borghi), Francesco Gabrielcig (Percorsi), Adriana Fasilo e David Peterin (Pd), Giacarlo Maraz ed Ermanno Machitella (M5s). “Hanno firmato persone di tutte le età - prosegue Marinčič - ma soprattutto anziani, genitori con figli piccoli e disabili”. Quest’ultima categoria, in particolare, per il gruppo non è stata considerata: “Molti l’hanno usata liberamente”.
Una soluzione, hanno rimarcato, che gli ha permesso di muoversi autonomamente. Ora, quindi, gli uffici dovranno esprimersi sulla regolarità di tutte le adesioni raccolte e, una volta ottenuto il parere positivo, l’Aula dovrà fissare la data della consultazione. Un tema sensibile vista la concomitanza con le elezioni amministrative del 2022: “Le due cose possono essere accorpate, per evitare sprechi di denaro. Basta modificare una norma nella statuto comunale che lo impedisce”. A tutte le forze politiche, poi, il comitato chiederà di prendere posizione sul tema.
“Sosteremmo apertamente chi sarà a favore della nostra proposta” l’annuncio, mentre viene rimarcato che “noi non siamo un gruppo politico, ma facciamo politica e saremmo attivi nella campagna elettorale”. Il dito è puntato contro chi “ha cavalcato la protesta dei contras al senso unico”, evidenziando che il “95% delle persone è contro la seconda fila di parcheggi. La narrazione contro la ciclabile è stata sbagliata e avviare la delibera per smantellare la pista quando noi avevamo già avviato la raccolta firme è stata una scorrettezza democratica”.
Per il comitato, il tema del referendum non è solo mantenere su strada il percorso, ma ci sono due visioni di Gorizia a confronto. Una che vede la città “a misura d’uomo, con la mobilità sostenibile che mette al primo posto pedoni, ciclisti, trasporto pubblico e infine le auto; e un’antiquata centrata sull’automobile, con strade e piazza usate come parcheggi per 23 ore al giorno”. L’ulteriore proposta è di mantenere il corso come zona 30, ispirandosi a quanto fatto con Delpinova ulica a Nova Gorica o come già presente davanti alla chiesa di Sant’Ignazio.
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