Caso Ramadan, scoppia la polemica a Monfalcone: «Lasciamo fuori i bambini»

Caso Ramadan, scoppia la polemica a Monfalcone: «Lasciamo fuori i bambini»

Le posizioni

Caso Ramadan, scoppia la polemica a Monfalcone: «Lasciamo fuori i bambini»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 29 Mar 2023
Copertina per Caso Ramadan, scoppia la polemica a Monfalcone: «Lasciamo fuori i bambini»

Il consigliere della Lega Calligaris si dice preoccupato dalla situazione. Bhuiyan ribadisce: «Si faccia educazione culturale».

Condividi
Tempo di lettura

La lettera del sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sul tema del Ramadan e delle mense cittadine ha creato reazioni sia a destra che a sinistra. Ovvia la necessità di fare chiarezza innanzitutto sulle norme del Ramadan stesso: “I bambini sotto i 14 anni sono esonerati dal farlo”, precisa fin da subito Nader Akkad, già Imam di Trieste e attualmente professore al Pontificio Istituto Antonianum di Roma. “Va detto che il pasto è principalmente momento di ritrovo e di comunità e per questo i bambini spesso seguono l’esempio degli adulti, anche se per loro non vi è alcun obbligo, così come sono esonerati i malati, le donne incinte e chi è in viaggio”.

Akkad ribadisce: “Il digiuno del Ramadan non è fatto per punire ma per seguire una serie di insegnamenti e come questione di autodisciplina che, comunque, non è un obbligo ma è una scelta personale. Ognuno sceglie di farlo, chi ti vede se hai un problema di debolezza e vuoi mangiare? Dio ci vuole educare per non seguire i desideri della pancia ma riuscire a dire di no ai piaceri della carne. Una sorta di digiuno intermittente”.

Sulla questione monfalconese “direi che lasciamo i bambini in pace. Non vorrei si usasse questo come scusa per colpire una religione: io guarderei ai problemi dei tanti minori che muoiono migrando, piuttosto a qualcuno che, evidentemente, vuole imitare gli adulti o provare cosa voglia dire il digiuno. L’importante è non vietare ai bambini di provare le proprie pratiche religiose affinché non sia violata la libertà religiosa”.

Il consigliere comunale Sani Bhuiyan ritorna sulla questione della libertà religiosa in una lettera aperta indirizzata al sindaco Cisint: “Vorrei sottolineare che la nostra Costituzione italiana garantisce la libertà di religione per tutti i cittadini, compresi i bambini di famiglie islamiche che scelgono di osservare il Ramadan. Inoltre, è importante non fare generalizzazioni riguardo ai genitori che decidono di far praticare il Ramadan ai loro figli. Vorrei precisare che nessun genitore costringe i propri figli a fare il digiuno”, così ancora Bhuiyan.

“È importante evitare ogni forma di discriminazione o marginalizzazione dei bambini che scelgono di osservare il Ramadan, e lavorare insieme per trovare soluzioni che rispettino la loro libertà religiosa e promuovano la loro inclusione sociale. Si pensi che nelle stesse scuole i bambini di religione musulmana ogni giorno ossequiosamente osservano un uomo crocifisso che francamente potrebbe anche urtare la sensibilità degli infanti. Ugualmente i bambini assistono a feste religiose quali la Pasqua ed il Natale nel pieno sempre rispetto delle tradizioni locali. Nessuno dei genitori di Monfalcone ha però sollevato obiezioni perché appunto rispettano le tradizioni locali”, sottolinea Bhuiyan.

“Bene invece farebbe il sindaco ad organizzare dei corsi in cui vengano illustrati i benefici del Ramadan anche agli altri genitori e bambini, pratica peraltro osservata anche da molti sportivi di fama mondiale e da cui non è’ derivato alcun calo di prestazione. La religione è cultura e nelle scuole dovrebbe essere rispettata e stimolata. Questo ci aspettiamo dal sindaco”, conclude il consigliere.

Di un’altra scuola il consigliere regionale Antonio Calligaris secondo il quale “la scuola deve essere luogo sicuro per bambini ed è compito delle Istituzioni assicurare il benessere di chi si muove all’interno di una struttura pubblica. Per questo l’allertamento da parte del sindaco Cisint alle autorità preposte è dimostrazione del pieno assolvimento dei suoi doveri: assicurare il benessere dei cittadini”.

“Ciò che succede, secondo le segnalazioni, è semplice: ci sono dei bambini di 9-10 anni che si rifiutano di mangiare e l’iter prevede che se i genitori dei minori non assicurano la salute del proprio figlio subentrano le autorità, previa segnalazione ai servizi sociali. Leggiamo che secondo i precetti religiosi islamici i bambini e i soggetti fragili, come le donne incinta, sono esenti dal ramadan. Non stiamo criticando scelte religiose o culturali, stiamo assolvendo al nostro dovere. La situazione a Monfalcone, vista la crescita esponenziale dell'utilizzo del burqa, affiancata ora dal fenomeno del digiuno delle scuole, diventa preoccupante”, così ancora Calligaris.

“È per questo – conclude l’esponente del Carroccio - che si rende necessario osservare la situazione da vicino e indagarne le cause”. 

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×