Ragazzi in piazza al Pride di Gorizia, le storie di chi ha deciso di manifestare

Ragazzi in piazza al Pride di Gorizia, le storie di chi ha deciso di manifestare

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Ragazzi in piazza al Pride di Gorizia, le storie di chi ha deciso di manifestare

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 05 Set 2021
Copertina per Ragazzi in piazza al Pride di Gorizia, le storie di chi ha deciso di manifestare

Molti ragazzi sono arrivati in città dal resto della regione e non solo. Nuovo attacco di Zan a Ziberna, gli interventi.

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È stato un Pride che ha visto moltissimi giovani e non, provenienti da gran parte della provincia di Gorizia e dal resto della regione. Diverse anche le presenze da fuori e dalla Slovenia, in quello che è stato il primo evento Lgbtq transfrontaliero al mondo. Complice il bel tempo e l’occasione storica, quindi, quasi tremila persone si sono presentate in piazza Vittoria fin dal primo pomeriggio, partendo alla volta della Transalpina attraverso le vie della città. Tante le storie e i sogni personali dei partecipanti, che hanno voluto dare il proprio piccolo contributo.

Tra loro, anche Filippo, un ragazzo di Farra d’Isonzo che non ha voluto assolutamente mancare alla giornata: “Non voglio essere retorico - spiega - e penso sia piuttosto chiaro perché sono qui: lottare per la felicità di tutti. Sembra una cosa stupida e scontata, ma non lo è. È una giornata importante ed è giusto lottare insieme, dimostriamo che si può stare bene insieme aldilà delle differenze, dimostrando che siamo tutti la stessa cosa”. Gli fa eco una ragazza di Ronchi dei Legionari, arrivata in città “per sostenere la comunità Lgbt. È la prima volta che vengo a un Pride”.

“È bellissimo sapere che ci sono tante persone pronte a lottare per i diritti - prosegue - che ancora oggi sono quasi un tabù”. Alcuni sono arrivati anche dal Veneto, come uno dei manifestanti intervistato che è partito da Fossalta di Portogruaro: “Sono qui per manifestare per i miei diritti, vivere e mare liberamente senza nascondermi per quello che sono. Vedere una piazza piena di gente come questa mi riempie il cuore di gioia”. Qualcuno ha posto l’accento proprio sul fatto che Gorizia si è riempita di gente, come uno dei partecipanti proveniente da Udine, plaudendo l’iniziativa.

“Sono già stato al Pride di Milano quest’anno - racconta - ed è una bella sensazione vedere tanta gente oggi, che si comporta liberamente senza essere oppressa”. Sul palco di Nova Gorica, poi, sono saliti diversi ospiti, tra cui gli organizzatori: “La discussione del ddl Zan - ha spiegato il presidente di Fvg Pride, Nacho Quintana Vergara - ha portato a galla il grossolano tentativo da una parte della politica di negare le discriminazioni e violenze che quotidianamente noi persone LGBTQIA+ subiamo, con le quali siamo cresciute e con le cui conseguenze dobbiamo passarci la vita a lottare”.

Lo stesso Alessandro Zan, parlamentare del Pd, ha preso la parola, ritornando sulla polemica del mancato patrocinio della giunta gorizia: "Che la strada sia ancora lunga lo dimostra la differenza di trattamento che questa splendida manifestazione ha ricevuto, pur nella stessa città: la solidarietà del sindaco di Nova Gorica Miklavič con il patrocinio, il vergognoso rifiuto del sindaco di Gorizia Ziberna di abbracciare una manifestazione democratica e pacifica”. Intervenuta anche la senatrice 5 Stelle, Alessandra Mairoino, che ha risposto alle accuse ricevute dal testo negli ultimi mesi.

“Ho sempre trovato estremamente urticante - così la pentastellata - la riduzione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere al sesso, ed è esattamente questo che fa De Luca quando allude alla ‘morale’. E invece qui il sesso non c'entra niente! È del mio modo di stare al mondo che si parla”. La serata è stata conclusa dalla madrina, Lara Komar: “Io credo in un mondo migliore e credo nella bontà degli esseri umani. Non sono in grado di fare un discorso incisivo e con parole d’effetto, ma voglio continuare a credere che un futuro migliore sia possibile”.

Al corteo ha preso parte anche il consigliere regionale Furio Honsell (Open Fvg), che in una nota ha commentato: "Insieme a tanta gioia il pensiero deve andare però anche a tutte le persone che hanno sofferto in modo indicibile le discriminazioni in un passato anche recente e ancora soffrono persino in paesi dell'Unione Europea. Il Pride di Gorizia, terzo in Friuli Venezia Giulia dopo Udine 2017 e Trieste 2019, è stata una premessa per l'importante appuntamento di Gorizia nel 2025, che insieme a Nova Gorica sarà capitale europea della cultura".

Foto Giovanni Masini

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