Legge regionale sull'eutanasia, Marco Cappato a Gorizia: «Risposte veloci»

Legge regionale sull'eutanasia, Marco Cappato a Gorizia: «Risposte veloci»

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Legge regionale sull'eutanasia, Marco Cappato a Gorizia: «Risposte veloci»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Mag 2023
Copertina per Legge regionale sull'eutanasia, Marco Cappato a Gorizia: «Risposte veloci»

Domani il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni sarà al Bar Aenigma per la raccolta firme, «i partiti sabotano i diritti di tutti».

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La battaglia è sempre quella, storica, anche se come dice anche lui “la situazione non è più come 15 anni fa”. Marco Cappato sarà ospite domani, giovedì primo giugno, a Gorizia al bar Enigma di via Nizza come tappa del suo tour regionale a favore della proposta di legge di iniziativa popolare da presentare al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Un testo che chiede tempi certi e gratuità per le persone in condizioni di grave sofferenza e in possesso dei requisiti previsti dalla sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019.

Si tratta del pronunciamento che ha aperto le porte al suicidio assistito anche in Italia. Un tema, questo, che il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ha portato anche nelle aule dei tribunali, auto-denunciandosi così come altri volontari del suo stesso sodalizio per aver aiutato persone in condizioni gravissime a raggiungere la Svizzera per morire. In città sarà alle 15.30, con la consapevolezza che “dei passi avanti lì abbiamo fatti”, come racconta lui stesso, in treno dopo aver lasciato l’Umbria che ha toccato oggi.

“È riconosciuto iil testamento biologico - spiega - anche se nessuno lo sa. C’è anche il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria in alcune condizioni. Il problema è che, come spesso capita in Italia, non basta il riconoscimento di un diritto perché l’attuazione è di fatto sabotata in modo strisciante dai vari poteri”. Cappato fa quindi l’esempio di “Federico Carboni, che nelle Marche ha atteso due anni per ottenere quello che chiedeva”, ossia il primo suicidio assistito in Italia, accaduto nel giugno 2022 dopo 12 anni di tetraplegia.

A Perugia, Laura Santi ha denunciato ai carabinieri l’Azienda sanitaria perché è in attesa da 400 giorni. “La nostra proposta regionale - rimarca l’ex esponente dei Radicali - è una legge per cui le risposte vengano date con tempi e modalità certe, nell’arco di 20 giorni entro i quali il sistema sanitario deve esprimersi. Chi è ammalato di cancro non può attendere tempi lunghissimi”. Si passa quindi dal locale per agire sul nazionale? “Certamente ci può essere una norma migliorativa, abbiamo anche ripreso le azioni di disobbedienza civile”.

La rete movimentata dall’associazione Luca Coscioni era riuscita a raccogliere abbastanza firme per un referendum sull’eutanasia, bocciato dalla Consulta nel febbraio 2022. In tanti comunque si erano espressi a favore, nel frattempo come si comporta la politica? “C’è uno scollamento tra opinione pubblica e il centro di potere, lo dicono tutti i sondaggi. Secondo i dati de Il Gazzettino, a Nordest l’82% della popolazione è favorevole sul tema, nel centrodestra. Com’è possibile che capi politici che vadano.contro loro stessi elettori?”.

Per Cappato, la risposta è che “la democrazia non funziona. I partiti possono permettersi di sabotare i diritti che invece dovrebbero essere popolari con la disinformazione. Sono accondiscendenti al potere clericale e alla vecchia tentazione di esercitare pressione sulla pelle delle persone, in particolare verso chi ha fragilità”. In tutto questo, però, la mobilitazione sociale e civica non trova una corrispondenza anche nella chiamata successiva alle urne. “La politica è diventata sinonimo di elezione. Conta il marketing e non i temi”.

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“Si crea uno scollamento profondo. Poi, non è che la politica può essere solo campagne ma serve anche una visione del mondo. Questa è concepita per inseguire il consenso delle frasi fatte e non i diritti da conquistare. Le persone vengono così travolte da un senso di inutilità della partecipazione. Quando hanno bocciato il nostro referendum, il danno inferto non è stato tanto alla campagna ma alla democrazia stessa”. Nel frattempo, l’obiettivo sono 5mile adesioni in Friuli Venezia Giulia: “Se le persone ragionano fuori dalle fazioni partitiche, la partita è aperta”.

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