«Una legge regionale per l'eutanasia»: Bullian sottoscrive e rilancia la proposta

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«Una legge regionale per l'eutanasia»: Bullian sottoscrive e rilancia la proposta

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 23 Mag 2023
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Il consigliere regionale, da oggi anche vicepresidente della quinta commissione, ha firmato nelle scorse ore a Gradisca, «servono 5mila firme».

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La raccolta firme sulla proposta di legge regionale di iniziativa popolare, promossa dall’Associazione Luca Coscioni e sostenuta dalla Cellula Coscioni Gorizia, al fine di rendere applicabile la sentenza della Corte costituzionale 242/2019 e dunque il diritto di scelta individuale sul suicidio medicalmente assistito, ha incassato l’adesione del Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia – Civica della Circoscrizione di Gorizia Enrico Bullian, da oggi anche vicepresidente della Quinta commissione consiliare cultura e sport.

“Mentre il Parlamento italiano non riesce ancora a legiferare, attraverso gli spazi che la sentenza della Corte costituzionale 242/2019 lascia aperti, pensiamo sia opportuno sostenere la raccolta di firme per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare, promossa dall’Associazione Luca Coscioni e sostenuta dalla Cellula Coscioni Gorizia", afferma Bullian. "Servono 5mila sottoscrizioni da raccogliere nelle prossime settimane a livello regionale nel FVG. Io ho firmato ieri al banchetto di Gradisca d’Isonzo. Nei prossimi giorni mi attiverò come autenticatore nei banchetti, assieme ad alcune liste civiche che hanno sostenuto il Patto per l'Autonomia - Civica Circoscrizione di Gorizia. Quindi l’invito è a contattarci se interessati a sottoscrivere o anche ad approfondire il tema, affinché possiamo dare il nostro contributo alla raccolta di sottoscrizioni messa in campo dall’Associazione Luca Coscioni attraverso molti volontari di varie organizzazioni”, così ancora Bullian.

“La domanda – prosegue il consigliere regionale – non è se ciascuno di noi è favorevole o meno a praticare su sé stesso il suicidio medicalmente assistito quando le condizioni di sofferenza diventano estreme e irreversibili. Il quesito al quale vogliamo dare risposta certa è se riteniamo che ogni persona debba essere posta nelle condizioni di scegliere liberamente se esercitare o meno quel diritto, rispettando tempi e metodi stabiliti per legge. E noi riteniamo debba esistere questo diritto”.

È da anni che - come amministratori pubblici - seguiamo e cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica su tali tematiche", conclude Bullian. "Ricordo con piacere il partecipatissimo incontro con il dirigente dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato il 3 febbraio 2018, che avevamo organizzato nella sala consiliare del Comune di Turriaco quando ero Sindaco, anche su questi temi, ai tempi della vicenda legata a Dj Fabo, che poi ha dato origine alla sentenza della Corte Costituzionale citata”.

La proposta di legge regionale di iniziativa popolare conta sei articoli. Il primo introduce l’obiettivo fondamentale della legge, che è quello di garantire alle persone malate che intendono accedere al suicidio assistito la necessaria assistenza sanitaria, nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019, garantendo che il diritto all’erogazione del trattamento è individuale e inviolabile, e che non può essere limitato, assoggettato a condizioni o altre forme di controllo ulteriori e diverse da quelle previste dalla proposta di legge. Il secondo, invece, individua i requisiti di accesso alla pratica del suicidio assistito conformemente a quanto stabilito alla Corte costituzionale con la sentenza n. 242 del 2019 mentre il terzo prevede l’istituzione di una Commissione medica multidisciplinare presso le aziende sanitarie regionali deputata a effettuare le verifiche mediche relative alla sussistenza delle condizioni di accesso e alle migliori modalità di esecuzione del suicidio assistito indicate dalla Corte costituzionale. L’articolo chiarisce altresì che la partecipazione alla Commissione medica multidisciplinare non comporta la corresponsione di compensi, gettoni di presenza o altre indennità comunque denominate. Le strutture sanitarie devono inoltre garantire il supporto, l’assistenza e i mezzi necessari al completamento della procedura.

Il quarto articolo, poi, disciplina la procedura e i tempi, previsti complessivamente in venti giorni decorrenti dalla presentazione della domanda da parte della persona interessata, che le strutture del Servizio Sanitario Regionale, tra cui i comitati etici territorialmente competenti, devono rispettare nelle procedure connesse all’erogazione dei trattamenti di suicidio assistito, ribadendo sempre il principio della cedevolezza invertita. La procedura è avviata su richiesta del paziente e può essere da quest’ultimo sospesa, posticipata e/o interrotta in ogni momento. Il quinto, infine, in linea con le indicazioni ministeriali, prevede la gratuità delle prestazioni sanitarie connesse ai suicidi medicalmente assistiti e l’articolo 6. infine, dà conto della non necessità di una speciale copertura per la legge proposta giacché essa riguarda prestazioni sanitarie che la Regione è già tenuta a garantire e per i costi delle quali si deve quindi provvedere secondo le ordinarie modalità di finanziamento dei servizi. 

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