Ragazzi fuori dal municipio, «emergenza climatica a Gorizia»

Ragazzi fuori dal municipio, «emergenza climatica a Gorizia»

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Ragazzi fuori dal municipio, «emergenza climatica a Gorizia»

Di Redazione • Pubblicato il 24 Feb 2023
Copertina per Ragazzi fuori dal municipio, «emergenza climatica a Gorizia»

Ieri pomeriggio la protesta davanti al municipio, venerdì prossimo il corteo dalle 8.30 per le strade della città.

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Ieri pomeriggio, i ragazzi di Fridays For Future Gorizia hanno presidiato di fronte al municipio chiedendo una città "a misura di persona". La richiesta espressa su un telo è di dichiarare l'emergenza climatica, appello portato avanti da un anno, insieme a quello per attuare il Piano d'azione per l'energia sostenibile e per il clima integrato nel Patto dei sindaci per l'energia. "Il Comune continua a non prendersi le sue responsabilità nell'attuare dei piani di emergenza per mitigare la crisi climatica" spiega Elena, una delle attiviste del gruppo.

Quali sono quindi gli impegni che l'amministrazione locale dovrebbe rispettare secondo i ragazzi del Fridays? Elaborare il Paesc entro 2 anni dalla firma del Patto dei sindaci per il clima, raggiungere una riduzione minima del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030, includere nella strategia le politiche per la mitigazione, ossia riduzione delle emissioni di anidride carbonica per limitare l’incremento della temperatura media della Terra. Focus anche sull'incrementare la resilienza dei territori e delle comunità nei confronti dei cambiamenti climatici già in atto.

Perché dichiarare emergenza climatica? In base all’Accordo di Parigi del 2015 sul clima, gli Stati sottoscrittori compresa l’Italia hanno fatto propria, e assunto a parametro normativo universale la lotta alla crisi climatica. "Il 99% della Comunità scientifica ci sta dicendo da anni che il riscaldamento globale del pianeta e l’aumento di emissioni di CO2 sono fenomeni da attribuire all’azione umana di produzione e consumo di energia fossile, tanto pubblica quanto privata, identificando dunque la crisi climatica come questione di responsabilità e non di semplice accidentalità emergente da eventi naturali" rimarca Alessandro, anche lui attivista.

Sarebbe un segnale per l'intera comunità, "che siamo in pericolo e che è in pericolo il futuro della nostra generazione e di quelle future". Tra i tanti appuntamenti in vista dello sciopero del 3 marzo dalle 8.30, questa domenica 26 febbraio i ragazzi hanno organizzato un evento di scambio di vesititi chiamato Pecots Party, dove ognuno potrà portare 5 capi di abbigliamento e scambiarli con altri, in modo tale da dare una seconda vita ai propri abiti. L'evento si terrà in via Trieste 103 dalle 15 alle 19. Per chi non ha vestiti da portare potrà comunque prendere i capi delle altre persone tramite una piccola donazione.

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