Prima la bonifica da ordigni, poi il cantiere: lavori in Parco Basaglia fino primavera 2025

Prima la bonifica da ordigni, poi il cantiere: lavori in Parco Basaglia fino primavera 2025

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Prima la bonifica da ordigni, poi il cantiere: lavori in Parco Basaglia fino primavera 2025

Di Redazione • Pubblicato il 27 Ago 2024
Copertina per Prima la bonifica da ordigni, poi il cantiere: lavori in Parco Basaglia fino primavera 2025

Questa mattina l'incontro tra l'assessore regionale Callari e l'amministrazione comunale, operazioni in partenza da settembre con le analisi del suolo.

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Parte il conto alla rovescia per l'avvio del cantiere dentro Parco Basaglia a Gorizia. Secondo quanto affermato questa mattina dall'assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, al termine di un incontro con il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna e altri esponenti dell'amministrazione comunale, «contiamo che entro la fine della primavera 2025 tutta la zona verde del Parco Basaglia sarà accessibile al pubblico». Le operazioni di sminamento, previste tra qualche giorno, segneranno l'inizio dei lavori propedeutici alla riqualificazione dell'area, un passo necessario in vista di possibili residui bellici da bonificare.

Il progetto da 400mila euro mira a valorizzare non solo la storia dell'ex "Città dei matti", un luogo che ha rappresentato anche un'area di sofferenza, ma anche a promuovere uno sviluppo rinnovato per Gorizia. Callari ha sottolineato: «Vogliamo che l'area diventi un'area di nuovo sviluppo per Gorizia», intervenendo anche alle struttire che hanno accolto i malati psichiatrici. Situato in fondo a via Vittorio Veneto e confinante con la Slovenia, questo polmone verde è parte integrante del sistema dei parchi urbani di Gorizia. Rappresenta il quinto parco per dimensione nella città e il secondo più grande in area strettamente urbana, subito dopo il Parco urbano del Castello.

In passato, ha ospitato il manicomio aperto nel 1911 sotto l'Impero asburgico e successivamente l'Ospedale psichiatrico provinciale, diventando un punto cruciale per la rivoluzione basagliana degli anni Sessanta. «Oggi abbiamo cominciato operativamente progettualità su cui si sta ragionando in realtà da molti anni e nel frattempo il parco ha vissuto momenti di degrado: vogliamo recuperare una storia e un patrimonio importante per tutta la nazione perché lì è nata la riforma Basaglia», ha dichiarato l'esponente della giunta Fedriga al tavolo, dove c'erano anche gli assessori a GO! 2025 Patrizia Artico, al Welfare Silvana Romano e ai Lavori pubblici Sarah Filisetti.

La riqualificazione della zona si inserisce nel contesto più ampio delle iniziative legate a Nova Gorica-Gorizia 2025, quando le due città saranno Capitale europea della Cultura. Il sindaco Rodolfo Ziberna ha evidenziato l'importanza di questo intervento: «Come detto più volte, GO! 2025 non sarà semplicemente un contenitore di centinaia e centinaia di eventi, ma anche una grandissima opportunità per far conoscere siti storici di cui il territorio goriziano è ricchissimo: non siamo solo la capitale della cultura, ma anche della storia. Uno di questi siti è l’ex complesso manicomiale inaugurato già durante l’impero asburgico, e poi ricostruito, che ha ospitato l’avvio della rivoluzione basagliana».

L'obiettivo è rendere l'area accessibile a tutti, grazie a percorsi informativi che permettano di scoprire la storia del complesso e dell'innovativa riforma psichiatrica senza necessità di guide. In prospettiva, il progetto prevede anche il recupero degli edifici storici oggi inagibili, sempre in chiave turistica, mantenendo però le attuali funzioni sociosanitarie.

Anche l'assessore alla Capitale europea della cultura, Patrizia Artico, ha espresso ottimismo riguardo al futuro del sito: «Già nel 2025 potrebbe essere realizzata la prima tappa della valorizzazione turistica dell’ex manicomio attraverso la realizzazione di un percorso informativo con tabelle e sagome, dotate di Qr code, che consentiranno al visitatore di conoscerne la storia, senza intaccare la funzione socio sanitaria del complesso. In prospettiva l’idea è quella di valorizzare in chiave turistica il sito con il recupero degli edifici,collegandolo anche all’attività sociale della cooperativa La Tempesta, con un interessante risvolto economico».

Nel corso dell'incontro il municipio, è stata tracciata anche una cronistoria recente del complesso, ricordando che nel 2017 la giunta regionale ha deciso di avviare un Piano generale di intervento per la rigenerazione urbana con un focus storico-culturale. L'anno successivo, è stato firmato un primo Protocollo d'intesa tra Regione, Erpac e l'Azienda sanitaria. Le parti coinvolte avevano riconosciuto la necessità di interventi di recupero e valorizzazione, che includono la ristrutturazione degli edifici, il recupero della storia dell'ex Ospedale psichiatrico provinciale, con particolare attenzione all'archivio storico, oltre alla gestione di un punto informativo per i visitatori e l'organizzazione di eventi informativi.

In linea con il Protocollo, l'Ente regionale per il patrimonio ha sviluppato un master plan per l'intervento complessivo, includendo la progettazione esecutiva per il recupero e la sistemazione del Parco. Le aree interessate sono anche proprietà dell'Asugi e del Comune di Gorizia. Grazie a questo, è stato possibile comprendere meglio la complessa struttura proprietaria degli immobili all'interno del Parco e considerare la possibilità di razionalizzare il sistema urbano circostante. Nel 2022, quindi, un secondo Protocollo d'intesa è stato firmato per sostituire, integrare e rettificare il precedente.

In questa occasione, anche il Comune di Gorizia è stato coinvolto tra i firmatari. In vista degli eventi di GO!2025, Erpac ha richiesto a maggio di quest'anno l'intervento diretto della Regione per la gestione delle gare d'appalto e la realizzazione delle opere. Pertanto, la Direzione centrale patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi ha assunto il ruolo di stazione appaltante.

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