i vincitori
Premio Patroni a Pagnini e Dugo, Gorizia omaggia l'anima di Scienze diplomatiche

Il riconoscimento alla professoressa che volle creare qui il corso in Scienze internazionale e diplomatiche, insieme all'artista famoso a livello internazionale.
Gorizia svela gli attesi nomi dei vincitori del Premio Ss. Ilario e Taziano, ‘ribaltando’ i pronostici. In realtà, come spiegato questa mattina dal sindaco Rodolfo Ziberna, la decisione era stata presa già un anno fa, sorpreso delle ipotesi circolate nei giorni scorsi sui media. In ogni caso, a ricevere il riconoscimento promosso da Comune, Arcidiocesi, Fondazione Carigo e Camera di commercio sarà la professoressa Maria Paola Pagnini (nella foto), ossia l’ideatrice del corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche.
Un percorso accademico che per diverso tempo è rimasto un unicum in tutta Italia, inaugurato nel 1989 pochi mesi prima che cadesse il Muro di Berlino. Nonostante non sia goriziana, quindi, le istituzioni hanno voluto attribuirle il titolo proprio per quanto fatto durante la sua carriera in riva all’Isonzo. Docente di lungo corso dell’Università di Trieste, poi passata a quella telematica UniCusano, ha guidato lei stessa per molti anni la ‘sua creatura’, che in questi oltre 30 anni ha formato diplomatici e funzionari non solo italiani.
Lo stesso Ziberna ha ricordato le riunioni progettuali avute con lei e l’allora sindaco Antonio Scarano, così come quell’appuntamento che la docente ebbe a Roma con Giulio Androtti (all’epoca ministro degli Esteri) per convincerlo di creare a Gorizia un nuovo polo di formazione per il corpo diplomatico: «Poche ore dopo aveva le carte in mano». Il sindaco ha quindi marcato che «la professoressa Pagnini ha amato la nostra città all’inverosimile, è un onore quindi assegnarle questo ringraziamento per tutto quello che ha fatto».
Come tradizione, oltre al premio principale ci sarà anche un ulteriore riconoscimento, assegnato all’artista goriziano Franco Dugo. Natio di Gargaro, oggi in Slovenia, è uno dei grandi nomi del panorama culturale locale che ha travalicato i confini nazionali. «Nel 1991 inaugurammo una suia mostra personale in Castello - ha ricordato il primo cittadino - e all’inaugurazione venne anche Vittorio Sgarbi. Abbiamo sue opere nella pinacoteca del Comune ed è un artista che continua a valorizzare il nostro territorio, in tutti e cinque i continenti».
Entrambi saranno festeggiati il giorno dei patroni, sabato 16 marzo, alle 11.30 nella sala Giuseppe Verdi di Palazzo De Bassa. L’ingresso sarà su invito. Prima della consegna del premio, alle 10, si terrà invece la celebrazione in Duomo tenuta dall’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli. Il programma dedicato ai Santi, comunque, sarà ben più ampio, partendo già questa domenica (10 marzo) alle 17 con l’incontro con l’ex presidente della repubblica slovena, Borut Pahor. Sul palco del Teatro Verdi, a ingresso libero risponderà alle domande dei ragazzi.
Un momento per ricordare i 20 anni d’ingresso della Slovenia nell’Unione europea, reso ancora più significativo dal fatto che, a intervistare l’ex capo di Stato, saranno giovani nati dopo il 2004. Da quel giorno, infatti, è cambiato ancora di più il rapporto di Gorizia con i vicini a est. Ci saranno anche le esibizioni del coro dei licei Slataper e della scuola di musica Emil Komel. «Questa occasione - ha commentato don Nicola Ban - vuole essere non solo un momento per festeggiare ma anche per riflettere sull’identità della nostra città».
Un confronto che passa anche dal rapporto tra Gorizia e le sue realtà universitarie, partite proprio con Pagnini, e una difficile e non ancora piena integrazione tra le due come rilevato da don Nicola. Il plauso sulla scelta del vincitore 2024 è arrivato anche dal presidente del Consorzio universitario, Sergio Orzan, mentre il vicepresidente della Camera di commercio della Venezia Giulia, Gianluca Madriz, ha ricordato la figura della compianta guida dell’ente camera goriziano, Enzo Bevilacqua, anche lui impegnato per avere l’ateneo in città.
Per il vertice della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin, la scelta di creare qui il Sid testimonia che all’epoca «si è creduto in Gorizia per una cultura nuova degli scambi internazionali». Ha quindi ricordato come Dugo «è fortemente impegnato nel sociale, venendo ringraziato pochi giorni fa per i dieci anni di lavoro nel realizzare l’etichetta del vino dell’Anffas». L’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, ha quindi ricordato che proprio questo artista «fu inviato a rappresentare il nostro territorio alla Milanesiana, quando eravamo ancora in corsa per il 2025».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.




Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
