la visita
Le porte del castello si aprono, tour sulle antiche mura di Gradisca

Giovedì l'ultimo tour del 2021, la storia del maniero dalla Serenissima alle carceri dell'Austria.
È rimasto chiuso al pubblico per decenni, dopo aver terminato la propria storia come caserma. Ora, il Castello di Gradisca si sta avviando verso un nuovo percorso di valorizzazione, grazie soprattutto all’importante opera di restauro messa in atto negli ultimi anni. Un cantiere che ha avuto il suo culmine più recente con l’apertura al pubblico, la cui ultima per il 2021 sarà giovedì 30 dicembre dalle 13 alle 16, permettendo ai visitare di riscoprire l’area posta nel cuore della città, risalente alla fine del XV secolo.
Il percorso di valorizzazione si unisce al nuovo museo di Casa Maccari, in via della Campagnola. “Vogliamo costruire un brand - spiega l’assessore alla cultura, Marco Zanolla - ossia Gradisca culture, legato proprio all’idea immersiva nella cultura cittadina”. L’esponente della giunta sottolinea il lavoro fatto per poter riaprire i cancelli dell’antico maniero, eretto dalla Serenissima per difendere il Friuli dalle scorrerie dei Turchi. Ad oggi, sono consentiti i camminamenti sulle mura, da cui è possibile ammirare l’Isonzo e l’area circostante.
Il complesso ha cambiato diverse destinazioni d’uso nel corso del tempo, anche se quella militare è stato sicuramente l’uso storicamente più ampio. Al centro spicca il Palazzo del Capitano, dove risiedeva il capitano della fortezza, diventando però il corpo principale del carcere quando la struttura fu destinata ad ospitare i detenuti. All’interno dell’edificio potevano trovare posto fino a 700 detenuti per reati comuni, mentre quelli politici erano custoditi nelle celle sotterranee. Al loro interno, passarono nomi illustri dell’Irredentismo, come Silvio Pellico.
Oggi, le tracce del tempo si mostrano in tutta la loro drammaticità sulla chiesa di San Giuseppe. Oggi, di questa rimane solo la facciata, mentre il resto del corpo è praticamente tutto crollato. Sorretta provvisoriamente, è la testimonianza di un patrimonio non tutelato in passato. Fuori dal maniero, lungo la passeggiata lo sguardo si imbatte anche nell’ex caserma della Guardia di finanza, anch’essa ridotta a rudere e che blocca la visuale sul fiume prospiciente. A puntellare il cammino, ci sono le garritte di guardia, realizzate dagli austriaci prima della Grande guerra.
Giovedì, le vsite guidate saranno ai camminamenti. Alla fine dell'ultimo turno, il Sound brass quartet si esibirà in un concerto per ottoni dagli spalti del castello, organizzato dell'associazione Arcadia. Il tour è gratuito, il ritrovo è presso il maniero con durata indicativa di 30 minuti, per 2,5 chilometri complessivi. Gruppi composti al massimoda 12 persone, accompagnati dall'operatore museale. Obbligatoria la prenotazione recandosi di persona o telefonando all'Ufficio turistico Iat di via Ciotti 49 o sul portale.
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