l'opera
Il castello di Gradisca torna a respirare, una passeggiata sulle mura per ammirare l'Isonzo

Ultimata la prima parte della riqualificazione, è stata recuperata la passeggiata sulle mura. L'obiettivo di proseguire nei lavori.
È un castello che sembra tutt’altro posto rispetto a come si presentava fino a qualche mese fa. Questa mattina, a Gradisca d’Isonzo, è stato presentato il lavoro ultimato del primo lotto nell’antica fortezza veneziana, frutto di un lungo iter partito già nel 2004 con un primo progetto di riqualificazione. Quel piano venne ultimato sette anni dopo, ma nel 2015 è stato rivisto per un adeguamento necessario dei costi e una revisione complessiva dell’opera. Il tutto realizzato in sinergia al dipartimento di ingegneria e architettura dll’Università di Trieste, di cui molti ex allievi hanno contribuito al completamento del restyling dell’area.
Per l’occasione, il tour all’interno del maniero è stato guidato dal direttore dei lavori per conto del Provveditorato alle opere pubbliche regionale, Savino Maiello, che ha anche illustrato lo stato precedente. Grazie a un lungo lavoro e a un’importante investimento economico - pari a 950 mila euro, stanziati dalla Ales, società controllata dal Ministero dei beni culturali -, è stato così possibile valorizzare alcune parti dell’area storica. In particolare, è stata messa in sicurezza la passeggiata sulle mura, da cui si estende la vista panoramica sul vicino fiume Isonzo e sul parco. Ci si è occupati anche dell’antico arsenale e dell’ex caserma austriaca.
Quest’ultimo immobile, risalente al XVIII secolo, non sarà comunque ancora apribile al pubblico. Già potenzialmente accessibile alla cittadinanza è invece la passeggiata, su cui ora si aprirà un confronto tra amministrazione comunale e Demanio, ossia il proprietario, per trovare un accordo su come garantire l’apertura al pubblico. In questo modo, si porterebbe a pieno compimento la prima parte del lavoro avviata dall’intesa tra Ministero, Demanio, Comune e Regione, a cui è seguita la costituzione di un tavolo tecnico, presieduto dall’amministrazione locale insieme al Provveditorato. Successivamente, si potrà pensare a delineare come procedere anche per il secondo lotto.
Il completamento della riqualificazione della zona, comunque, richiederà ancora un po’ di tempo. Si stima, infatti, in una decina d’anni il tempo necessario per completare il tutto, con una spesa che si aggira sui 15 milioni di euro. Un piano imponente, che per ora ha già portato a un successo. “Ringrazio tutte le istituzioni e gli enti che hanno aiutato ad arrivare a questo successo - ha commentato l’assessore ai lavori pubblici, Alessandro Pagotto -, reso possibile dalla collaborazione”. La sindaca Linda Tomasinsig ha quindi ricordato i lavori di pulizia in corso lungo l’Isonzo, mentre tra i prossimi step ci sarà quello di rendere il parco esterno al maniero un’area per gli eventi all’aperto.
Tra i motori di questo progetto, sono stati gli studenti dell'ateneo giuliano con sede a Gorizia, che nel corso degli anni hanno prodotto studi a riguardo. Due anni fa, proprio loro contribuirono a riaprire il cancello per le Giornate di primavera del Fai, oltre ad aver dedicato tesi di laurea su come recuperare gli antici immobili. Tra queste, c'è quella di Alessandra Monorchio, che ha fatto il punto sul riutilizzo degli spazi, in coerenza con la loro storia e importanza. Da lì, l'idea di creare un polo museale e relative strutture ricettive. C'è stata poi l'analisi di Marina Rossini, qualche anno dopo, che prevedeva anche la rete pedonale e carrabile per connettere il tutto con la città.
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