Polemica sui fondi al Museo longobardo a Romans, «fine slitta nel 2026»

Polemica sui fondi al Museo longobardo a Romans, «fine slitta nel 2026»

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Polemica sui fondi al Museo longobardo a Romans, «fine slitta nel 2026»

Di Redazione • Pubblicato il 19 Gen 2024
Copertina per Polemica sui fondi al Museo longobardo a Romans, «fine slitta nel 2026»

L'attacco della giunta comunale dopo la mancata assegnazione di fondi: «Quattro anni così, ora dobbiamo puntare per il 2025 su un piano B».

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L’amministrazione comunale di Romas d’Isonzo va all’attacco sui fondi destinati al completamento del Museo Longobardo. «Per vedere realizzato l'intero museo come da noi pensato molto probabilmente dovremmo aspettare il 2026» riporta una nota della giunta, lamentando ancora una volta la mancata assegnazione di risorse dall’ultima concertazione regionale, così come dagli stanziamenti sugli interventi di valenza sovracomunali. Parte delle risorse, comunque, è stata ottenuta dal settore Cultura regionale e dal Gect.

Risorse che «investiremo come da programmi, pur dovendo ora puntare per il 2025 (per la Capitale europea della cultura, ndr) su un piano B, fortemente ridimensionato nel risultano finale e che mal volentieri ci prestiamo a studiare» rimarcano dal municipio. Per la giunta, «l'aver bocciato la proposta di completamento del budget per la nuovo sede del Museo longobardo, denota anche una totale mancanza di comprensione di ciò che sta avvenendo e avverrà nel goriziano. Il mancato finanziamento, è indubbio, ci costringe a rivedere nell’immediato le scelte» condivise con la Soprintendenza.

Scelte anche appoggiate anche dal Ministero, dovendo anche rimettere mano alle tempistiche di realizzazione, accusa l’amministrazione. «Al di là delle proposte delle singole municipalità è mancata, per l'ennesima volta, una visione complessiva di sviluppo, oltre che una vera concertazione con il territorio, e soprattutto l'equità nella distribuzione dei contributi». Oltre al polo museale, in programma c’era anche «la realizzazione del parco del villaggio longobardo nell'ex polveriera, che, purtroppo, sconta le stesse belle parole ma la stessa poca attenzione».

Anche quest’ultimo, l’accusa, «sconta le stesse belle parole ma la stessa poca attenzione. Entrambi, comunque, sono progetti destinati a durare nel tempo e non legati ad una singola annualità e, per questo, nel nostro percorso siamo accompagnati dalla consapevolezza e dalla determinazione di volerlo completare, pur se più lungo è tortuoso del previsto. Cercheremo di rivolgerci anche al settore privato grazie al beneficio dell'Art Bonus, nel quale i nostri progetti sono inseriti, consentendo appunto il finanziamento privato in cambio di crediti d’imposta».

«In questo contesto, comunque, dopo un iniziale e spesso sbandierato appoggio ci ritroviamo particolarmente soli e isolati, ma, per l'appunto, rispondiamo con altrettanto entusiasmo nel portare avanti idee concrete e di grande valore culturale non solo per Romans. In questo ci conforta l’aver ottenuto l’appoggio dell’intero Consiglio comunale, con maggioranza e opposizioni unite nel criticare la gestione dei fondi. Quello che offende, comunque, è la proporzione del tutto e nulla», lamentando alcune risorsa ottenuta in questi 4 anni.

A fine novembre, il vicepresidente della Regione Mario Anzil aveva visitato il Museo archeologico in municipio, elogiando l'impegno dell'amministrazione locale e dell'associazione volontaria nel far conoscere la storia locale a livello nazionale e internazionale. Aveva evidenziato il ruolo fondamentale di realtà museali nel richiamare turisti e offrire alle scolaresche un'esperienza viva e diretta delle vicende passate di questa zona, strategica nell'Alto Medioevo. Aveva anche sottolineato il sostegno finanziario della Regione, che ha già messo a disposizione importanti finanziamenti attraverso i bandi Ripartenza cultura e sport e Territori culturali creativi.

Nella foto: la visita di Anzil con il consigliere regionale Diego Bernardis a Romans

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