Il poker nel cinema: un’analisi delle rappresentazioni cinematografiche del gioco d’azzardo

Il poker nel cinema: un’analisi delle rappresentazioni cinematografiche del gioco d’azzardo

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Il poker nel cinema: un’analisi delle rappresentazioni cinematografiche del gioco d’azzardo

Di Redazione • Pubblicato il 18 Apr 2024
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Il poker riassume, con le sue affascinanti dinamiche, diverse trame psicologiche che hanno sempre conquistato anche il cinema.

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Il poker riassume, con le sue affascinanti dinamiche, diverse trame psicologiche che hanno sempre conquistato anche il cinema. Col poker si sublima nell’umano che spesso fuoriesce dalle grandi storie cinematografiche senza intaccare la leggerezza dell’intrattenimento.

Chi anche solo per una volta si è fermato ad assistere a una partita di poker, sa quanto il poker sia un gioco in grado di trascinare ed entusiasmare. Nel poker vivono due anime: quella del gioco, quindi l’aspetto ludico, e quella psicologia dettata dalla mano che muove le carte e la propria psicologia. Come tutto questo abbia conquistato il cinema è pressocché scontato. Il poker è in grado di creare le trame più intricate.

Il successo del poker dal tavolo al cinema classico

Per comprendere come il poker sia diventato una fonte di ispirazione per il grande cinema, non bisogna cercare molto lontano. Del resto, il grande successo di questo gioco gli ha permesso di diventare un vero e proprio pilastro della cultura popolare. Oggi è nettamente cambiata la percezione che si ha di questo gioco, che non è più confinata all’essere una sola questione di fortuna, ma una vera e propria arena in cui la fortuna si scontra con la psicologia dei giocatori. Una può avere il sopravvento sull’altra, ma insieme sono in assoluto un’arma vincente. A sublimare questa unione è stato senza dubbio lo sviluppo delle piattaforme online che hanno permesso, a una fetta sempre più ampia di pubblico e di giocatori, di entrare in contatto con la meraviglia del poker.

Anche il cinema ha da sempre omaggiato questo connubio, rendendo il poker un vero e proprio espediente narrativo con il quale è possibile declinare le tensioni umane e la natura dei personaggi.
In questo senso, film come “Il Giocatore - The Cincinnati Kid” del 1965 è un classico, in cui il protagonista affronta un campione caricando l’intera trama di psicologia e tensione.
Tra gli altri grandi classici, “La Stangata” del 1973, ambientato negli anni ’30, con Paul Newman e Robert Redford nei panni di due maghi dell’imbroglio che elaborano delle strategie per farsi vendetta contro il boss del crimine, interpretato da Robert Shaw. Nel film vi è una bellissima scena in cui Newman sfida Shaw in una serie di bluff attraverso cui vengono fuori anche le due anime dei personaggi.

Ciò che il cinema ha sempre fatto con il poker è raccontare come, dietro a ogni singola mano, ci fossero mondi psicologici pronti a entrare in azione per sfidare sé stessi e gli altri.

Il poker del cinema moderno: Titanic e Poker Face

In tempi più moderni sono stati diversi i film che hanno utilizzato il poker o scene di poker, per rendere la trama più avvincente o semplicemente come espediente narrativo per prolungare la narrazione. Un film che tutti ricorderanno è senza dubbio “Titanic”; qui la scena celebre è quella in cui Jack, interpretato da Leonardo Di Caprio, vince i biglietti per l’America a una mano di poker. il primo piano sullo sguardo di Leonardo Di Caprio ha reso la narrazione carica di suspence ma anche di quell’astuzia e prudenza, che sono caratteristiche essenziali del gioco del poker. Allo stesso tempo, ci hanno mostrato il volto di un personaggio le cui caratteristiche si sono svelate perfettamente in questa scena. Jack è un giovane con tanta voglia di vivere, pronto a scommettere il tutto per tutto, per realizzare il suo sogno.

Un altro esempio recente, che dimostra come il mondo del cinema si è sempre sentito quasi intimamente legato col poker, è “Poker Face” diretto da Russell Crowe. In questo film la partita rappresenta una vera e propria occasione di confronto, ma anche un modo per svelare il vero modo di essere di ciascun personaggio. Intorno al tavolo verde anche il bluff più articolato diventa verità.
Il cinema, dunque, ha anche plasmato la cultura del gioco d’azzardo e, viceversa, si è fatto plasmare in classici da non perdere. Per questo motivo la settima arte riesce ancora a emozionare milioni di spettatori, regalando storie che assomigliano sempre di più alla vita di ciascuno e ciascuna di noi.

Conclusione


Dal feltro verde al grande schermo, agli smartphone e ultimi device: il poker affascina al punto da essere una parte integrante della cultura popolare. Il suo successo non conosce precedenti nella storia dei giochi e questo grazie al carico di fascino che lo accompagna. Non solo semplice intrattenimento, ma qualcosa di vicinissimo alle dinamiche psicologiche umane, una metafora della vita stessa che chiede ai giocatori di scommettere in primis su sé stessi e poi sulle carte. In questa cornice il cinema si staglia come un’arena in cui si mescolano fascino, azione, psicologia e ogni dettaglio del carattere dei personaggi, e in cui poker ha fornito un prezioso contributo alla cultura popolare.

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