IL PUNTO
Ricongiungimenti, Pizzolito incalza a Monfalcone: «Soluzione Lega inaccettabile»

Secondo il già sindaco della Città dei Cantieri è necessario un «atteggiamento solidaristico per affrontare positivamente i problemi sociali emergenti».
Mentre il Pd di Monfalcone si prepara al congresso nazionale mettendo al centro dell’attenzione – tra i tanti temi – il focus sull’immigrazione, il segretario dem cittadino Gianfranco Pizzolitto ritorna sulla questione dei ricongiungimenti familiari dei cittadini stranieri. “Questo argomento – spiega Pizzolitto - impone a tutti una seria riflessione. Individualmente, per comprendere quale debba essere il nostro modo di pensare e di agire, facendo riferimento a comuni radici cristiane ma anche collettivamente per sottolineare la necessità di un atteggiamento solidaristico come premessa per affrontare positivamente i problemi sociali emergenti”.
Per Pizzolitto, tale orientamento è ancora più necessario oggi in una società problematica, che resa ulteriormente fragile dalla pandemia e dalla guerra, “tende più facilmente a deviare. La soluzione proposta dalla Lega non è accettabile: che i ricongiungimenti familiari debbano essere vietati al di sotto di un certo livello di reddito è semplicemente fuorviante. Con lo stesso criterio si potrebbe proibire ai poveri di fare figli, anche i poveri, infatti, non versano abbastanza contributi per coprire le spese che la collettività incontra per allevare ed educare un bambino” afferma.
Secondo il segretario dem, il sindaco Annamaria Cisint e la sua maggioranza stanno accentuando la questione dei ricongiungimenti. “Il problema vero – continua Pizzolitto - è la presenza straniera pari al 30% della popolazione residente nella sola Monfalcone che, in assenza di politiche inclusive che dovevano essere realizzate promuovendo continue occasioni di contaminazione, sta dando vita ad una composizione sociale straniera per gruppi chiusi che, nel giro di alcuni anni, potrebbe portare a lesioni sociali difficilmente ricomponibili.
Per il Pd c’è quindi la necessità di agire subito e in più direzioni prima di tutto – come già sottolineato poche ore fa dal delegato dem all’immigrazione, Del Bello - introducendo un piano sociale interistituzionale tra Regione, Comune e Fincantieri , attraverso il quale veicolare risorse certe e indispensabili per attualizzare risposte funzionali a ridurre l’impatto sociale implicito nella consistente presenza di stranieri.
E ancora Pizzolitto: “In secondo luogo bisogna impegnare Fincantieri, attraverso un rinnovato patto di legalità, a mantenere in capo la responsabilità degli effetti negativi prodotti dall’esternalizzazione. In primis l’omogeneità delle paghe fra i dipendenti diretti e quelli delle ditte appaltatrici. Una paga dignitosa contribuisce a creare un cittadino, una paga da fame crea un povero con tutto ciò che ne consegue”. Poi, l’appello finale rivolto alla conurbazione, Monfalcone-Ronchi-Staranzano: ristabilire i rapporti armonici e pregiudiziali per una programmazione intercomunale che faccia di questo territorio non solo un modello di inclusione, ma anche di sviluppo ottimale.
Foto archivio Facebook/Integriamoci Associazione Culturale Dei Giovani Bengalesi.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
