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Pecol dei Lupi, tensioni in Isa ambiente sui costi: Felcaro smentisce Cisint

Il documento dell'azienda smentisce le parole del sindaco di Monfalcone, Felcaro: «Iter di chiusura prosegue, ci sono le garanzie».
Il costo per chiudere la discarica di Pecol dei Lupi a Cormons ammonterebbe a 6,5 milioni di euro e non 8,9 milioni, come sostenuto dal sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. A dirlo è direttamente Isontina ambiente, in un documento richiesto dal primo cittadino di Cormons, Roberto Felcaro, all’indomani della presa di posizione dell’omologa bisiaca. Una vicenda complessa, quella che vede contrapposti l’amministrazione della Città dei cantieri e il resto dei soci della partecipata, Gorizia e la stessa Cormons in primis.
Cisint si era espressa in modo critico sulla gestione dell’azienda di trattamento rifiuti, in un quadro che vede lo stesso Comune contrario ai rincari di Isa. Contrapposizione che ha richiesto un confronto diretto davanti all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) nei giorni scorsi, ma la frattura con il secondo socio è sempre più accentuata. Quest’ultimo ha puntato il dito quindi verso la discarica, che nel 2025 dovrebbe finalmente essere chiusa, a seguito della nuova progettualità presentata dall'amministrazione giudiziaria.
“L'ammontare delle garanzie finanziarie - riporta il documento - è stato definito dalla Regione nell'ambito del provvedimento di Aia e li costo per li mantenimento delle garanzie finanziarie richieste (complessivamente pari a 5.381.000 euro per tutti e tre i lotti) ammonta a circa 390 mila euro nell'arco dei 30 anni: non vanno, infatti, confusi li valore assicurato mediante le garanzie fideiussorie che devono essere prestate con li costo annuale per li loro rilascio”. Contando anche questa voce, quindi, “i costi sono complessivamente valutabili in circa 6,5 milioni di euro”.
Isa, nell’atto firmato dal direttore Giuliano Sponton, assicura quindi che “l’intero fabbisogno finanziario” presente e futuro sarà coperto dal fondo accantonamento. Le risorse finanziarie attualmente disponibili e la proiezione dell'andamento delle stesse conseguentemente alle esigenze necessarie a far fronte alle attività di chiusura della discarica e di gestione post mortem confermano che la società è in grado di autofinanziarsi ovvero di ricorrere a finanziamenti agevolati, qualora ne dovesse conseguire un beneficio economico complessivo”.
Il tutto “per adempiere agli obblighi derivanti dall'Aia sopra richiamata. L'ammontare del fondo post-morte a valle dell'ultimo adeguamento, rebus sic stantibus e a meno di adeguamenti Istat, non richiederà degli adeguamenti tali da comportare un incremento delle tariffe Tari”. È quindi anche Felcaro a intervenire, rilevando come “quanto dichiarato (da Monfalcone, ndr) non deve però far passare un messaggio errato per quanto riguarda la sostenibilità delle operazioni tecniche ed economiche che si renderanno necessarie per la chiusura del sito”.
“Ora che si è arrivati alla definizione di questa complessa e decennale vicenda - rimarca -, a tutela dei miei cittadini e dei cittadini di tutte le realtà provinciali in relazione a quanto trasmesso dalla società Isa Ambiente, l'iter di chiusura della discarica prosegue secondo il cronoprogramma indicato con le coperture economiche del caso”. Felcaro si chiede allora “come questo debba essere un problema per altre realtà che certamente hanno diritto di tutelare loro stesse verso la società Isa Ambiente, se lo ritengono”.
Per “Pecol dei Lupi - precisa - sarebbe opportuno avessero maggiore contezza sui numeri in relazione a questioni e temi che invece come presentate non pare colgano nel segno”. Quindi conclude: “Il comune di Cormons ha già dato, e tanto, per la presenza di questa discarica, sito che ha raccolto nei decenni le immondizie di tutta la nostra provincia, nessuno escluso”. A gettare ulteriori ombre sulla vicenda sono anche le parole del coordinatore della commissione Partecipate, Dario Obizzi, pronunciate nell’ultima seduta del consiglio comunale.
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