Il Pd ronchese chiama Roma: «Per le elezioni seguite il modello Ronchi»

Il direttivo si è focalizzato anche sui primi atti amministrativi da organizzare in loco.

Si avvicina il consiglio comunale di Ronchi dei Legionari, previsto venerdì, e proprio per chiarire le dichiarazioni politico-programmatiche del sindaco e i primi atti amministrativi, si è riunito il locale circolo del Pd con il capogruppo Giacomo Calzolari e il segretario provinciale Diego Moretti.

Non solo locale, però, e, come nella miglior tradizione della politica ronchese, anche nazionale visto che mentre si riuniva il circolo avvenivano le dimissioni di Mario Draghi e il conseguente scioglimento delle Camere.

Il fatto che M5S, Lega e Forza Italia abbiano deciso di far cadere il governo non votandone la fiducia è stato commentato con sconcerto dagli esponenti dem ronchesi. Per il segretario, Savio Cumin, si tratta di “una scelta irresponsabile, quella di Conte, Salvini e Berlusconi, che come prima conseguenza politica ha la fine dell’alleanza con il M5S, e che invece deve vedere il Pd come perno di una rinnovata alleanza con tutti coloro che al Senato hanno votato la fiducia a Draghi, con quelle forze della società civile, quei sindaci e movimenti civici che avevano chiesto al presidente Draghi di rimanere. Nulla di più, nulla di meno rispetto al comportamento tenuto dal Pd ronchese in occasione delle elezioni di giugno, che ha candidato nella propria lista esponenti di articolo Uno, si è alleata con nuovi movimenti civici e politici (da Italia Viva ad Azione), ha candidato a sindaco un esterno, Mauro Benvenuto. Senza alcuna presunzione, per le prossime elezioni politiche auspichiamo che il Pd nazionale tenga in considerazione il “Modello Ronchi dei Legionari”, quale possibile forma di alleanza di centrosinistra”.

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