La partenza di D'Annunzio da Ronchi, polemica di Anpi sul ricordo

La partenza di D'Annunzio da Ronchi, polemica di Anpi sul ricordo

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La partenza di D'Annunzio da Ronchi, polemica di Anpi sul ricordo

Di Redazione • Pubblicato il 11 Set 2023
Copertina per La partenza di D'Annunzio da Ronchi, polemica di Anpi sul ricordo

Domani la cerimonia al monumento di San Polo, le critiche dall'Anpi: «Bisogna prendere le distanze e non esaltare una vicenda come questa».

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Ritorna domani l'anniversario dell'Impresa di Fiume, che richiamerà domani pomeriggio alle 18 sindaci della zona e istituzioni per ricordare la partenza di Gabriele D'Annunzio con i suoi legionari, 104 anni fa. Come da tradizione, la commemorazione si terrà presso il monumento di San Polo tra Monfalcone e Ronchi - organizzata dal Comune di Monfalcone e dalla Lega nazionale - ed è stata anticipata dalle polemiche. A sollevare critiche, ancora una volta, è l'Associazione nazione dei partigiani (Anpi), definendo quel periodo "una delle pagine più nefaste e contradditorie della storia nazionale e di queste nostre terre".

Il sodalizio rileva "che in realtà si è trattato dell’invasione armata di una città straniera, operando contro la volontà del governo italiano e con la partecipazione di ufficiali militari insubordinatisi nel 1919 ai legittimi comandi militari. I quali non avvallarono mai la spregiudicata azione di D’Annunzio al punto che il generale Badoglio fu incaricato dal governo italiano (in quella fase presieduto da Francesco Saverio Nitti) di reprimere la rivolta che tale fu e celebrarla oggi significa mettersi dalla parte di quanti si ammutinarono e tradirono". La sezione provinciale di Anpi giudica "severamente il sogno imperialista ed espansionista che fu il movente".

"Se si volesse proprio ricordare un evento come questo - incalza l'associazione -, che innegabilmente contrassegnò quell’epoca travagliata dell’immediato primo dopoguerra, bisognerebbe prenderne le distanze e non esaltarlo. Celebrare invece il D’Annunzio politico e militare significa esaltare chi incoraggiò il nazionalismo fino alla guerra, disprezzò la democrazia parlamentare e seminò il razzismo contro le popolazioni slave da sempre presenti nella Venezia Giulia in una convivenza che poi il fascismo massacrò. L’ambiguità della cerimonia promossa dalla Lega nazionale è poi evidente nel momento in cui si mescola questo D’Annunzio politico e guerrafondaio con la contestuale sua 'valorizzazione storico-letteraria'”.

"Bisognerebbe invece saper distinguere tra gli eccessi dell’uomo e del politico con il suo lascito letterario: sono piani diversi e certamente distinguibili da chi fa uso dell’onestà intellettuale. Non si può sottacere che il suo fiammeggiante ed esaltato nazionalismo tenne a battesimo il fascismo della sua fase iniziale, rivoluzionaria, facendone di lui stesso il teorico riconosciuto, compresi gli ingredienti di base che portarono l’Italia alla violenza squadrista ed alla dittatura fascista con tutte le sue tragiche conseguenze che ancor oggi qualcuno vorrebbe addebitare ad altri disconoscendo la storia, gli storici e ciò che in realtà è stato" conclude Anpi.

Contrari alla cerimonia anche i componenti del gruppo Ronchi dei Partigiani, riprendendo invece le parole del sindaco ronchese Mauro Benvenuto: "Finalmente è stata rilanciata la proposta che avevamo condiviso alcuni anni fa di assegnare a Ronchi la Medaglia d'oro al valor civile per il contributo dato nella Resistenza. Il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo, nel corso del suo breve intervento tenuto a Selz per gli 80 anni dell'inizio della nostra Resistenza, ha fatto presente che qui a Ronchi non solo è iniziata la prima resistenza organizzata armata contro i nazisti in Friuli Venezia Giulia, ma probabilmente è stata la prima di tutta Italia".

"Auspichiamo - proseguono Marcone Barone e Luca Meneghesso a nome del gruppo - che non cada nel vuoto l'appello del sindaco, Mauro Benvenuto, di assegnare a Ronchi la medaglia d'oro alla Resistenza, iniziativa che noi sosteniamo pienamente. Sarebbe inoltre opportuno che Ronchi fosse dichiarata con una delibera di giunta città della Resistenza – come è già stata dichiarata città del curling bisiac – con dei cartelli da affiggere all'entrata della nostra città. Ronchi città dei Partigiani o della Resistenza: siamo fiduciosi che questo atto minimo possa essere conseguito magari entro quest'anno, l'ottantesimo anniversario della Resistenza e della Brigata Proletaria".

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