a gorizia
Consiglio comunale senza opposizione, Ziberna: «Nessun diritto negato»

Il sindaco ribatte alle accuse ricevute dalle opposizioni: «Volevano fare lippa, dalla minoranza si fa di tutto per interrompere o bloccare».
Sono rimasti fuori dal consiglio comunale in protesta, dopo la decisione di non inserire le interrogazioni all’ordine del giorno. Si accende ancora lo scontro politico a Gorizia, dove questo pomeriggio la seduta dell’assise si è tenuta senza gran parte delle minoranze, presenti solo con Emanuele Traini (quest’ultimo uscito dopo circa due ore) e Franco Zotti. Alle accuse lanciate da questi, replica il sindaco Rodolfo Ziberna, rivendicando come “a Gorizia i consigli comunali vengono convocati molte più volte che altrove”.
“Anche di più rispetto ai dieci anni di Romoli - rimarca - e ovunque le interrogazioni durano 30 minuti. Da noi il tempo è di un’ora, ma in realtà si arriva anche a due e mezza o tre ore. Non si può convocare le sedute la mattina, come invece fa Monfalcone, e ci sono consiglieri che approfittano del regolamento. Anziché presentare un’interrogazione solo, ne presentano tre o quattro”. Per il capo della giunta, “non si può rispondere a cento dichiarazioni, non è questa democrazia”, lamentando anche che altrove “vengono presentate scritte”.
“Non abbiamo negato alcun diritto - incalza -, è così anche in Consiglio regionale e quando c’è la risposta in Aula dell’assessore regionale, il testo gli viene mandato giorni prima così che possa prepararsi. Che dicano piuttosto che sono pigri e non vogliono scrivere, semplicemente volevano fare lippa”. Ziberna punta il dito anche verso gli unici due esponenti delle opposizioni rimasti: “Hanno chiesto per tre volte la verifica del numero legale, si buttano via così decine di minuti ogni volta”. Traini però ha lamentato in questo senso il comportamento della maggioranza.
Durante la seduta, infatti, l’esponente del centrosinistra ha rilevato che “in più momenti siamo io e Zotti a tenere il numero legale”, registrando comunque 24 presenti su 41 alla verifica. In ogni caso, “dalla minoranza si fa di tutto per interrompere o bloccare - ancora il sindaco -, non importa se abbiamo documenti importanti e fretta di fare le cose per la Capitale europea della cultura. Questo sarà fino a quando non dovremo adottare un regolamento”, rimettendo mano a quello dell’Aula come più volte annunciato. “Noi stiamo facendo cose serie”.
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