lo scontro
A Gorizia l'opposizione diserta l'Aula, fiammata su no alle interrogazioni

Gruppi fuori dal consiglio comunale, solo Franco Zotti rimane fino alla fine. Dito puntato su Tomasella e la presidente Paoletti, «voce negata».
Ennesima crisi politica in consiglio comunale a Gorizia, che ha visto la seduta di questo pomeriggio l’assenza di quasi tutta l’opposizione dall’Aula. Una decisione assunta dopo quella presa a maggioranza alla chiusura dell’ultima assise, lunedì scorso, di rinviare la discussione sulla variante urbanistica dell’area di via Boccaccio a oggi, senza però includere le interrogazioni. Un’assenza dall’ordine del giorno che aveva provocato già in quel momento la reazione contraria dei gruppi, uscendo dalla sala.
Questo pomeriggio, diversi esponenti della minoranza hanno così scelto di disertare i lavori dell’assise, ritrovandosi nell’atrio del municipio solo per spiegare le proprie ragioni ai media. Del gruppo composto dalle liste di centro e centrosinistra, solo Emanuele Traini (Ragione autonoma Fwd) è poi salito in Aula, salvo abbandonare i lavori all’inizio della discussione sulle tariffe Tari lamentando l’impossibilità di dialogare con la maggioranza. Rimasto fino alla fine, invece, Franco Zotti (Zotti contro tutti).
Anche quest’ultimo ha attaccato la scelta fatta nell’ultima seduta, su richiesta di Andrea Tomasella (Lega). “L’’Aula ha scelto ed è sovrana” la posizione espressa dalla presidente del consiglio comunale, Silvia Paoletti. Dal centrosinistra, “ci siamo trovati d'innanzi all'ennesimo incidente - ha rilevato Franco Perazza (Pd) - impedire le interrogazioni, frutto di una evidente volontà di togliere la parola ai consiglieri di minoranza, di negare un loro diritto: considerato che quelli di maggioranza non interrogano quasi mai”.
Dito puntato verso Paoletti da parte di Riccardo Stasi (Martina sindaco), parlando di “incapacità della presidente nel gestire l’Aula e non conosce i regolamenti”. Un fatto inedito, quello di non inserire le interrogazioni all’apertura della seduta, ricordato più volte dagli esponenti della minoranza. “Nell'ultima riunione capogruppo - ha ricordato Rosa Tucci (Gorizia è tua) - avevamo un preso un accordo tra gentiluomini, con la convocazione fatta alle 16 dopo aver chiesto un posticipo ma inserendo comunque le nostre domande”.
Antonio Devetag (Gorizia3.0) si è rivolto direttamente al sindaco: “La voce elle opposizione si esprime con le interrogazioni. Non ci può negare di farci portavoce del malessere dei cittadini”. Brutto segnale per la democrazia è il giudizio espresso da Alessandro Feri (Lista Fasiolo), mentre per Eleonora Sartori (Noi, mi, noaltris Go) “Tomasella ha posto la condizione ma non è giusto che un consigliere possa chiedere una cosa simile. Non si fa torto a noi ma a tutti i cittadini. È l’unico momento per portare all’attenzione le tematiche”.
Consiglio comunale senza opposizione, Ziberna: «Nessun diritto negato»
Per Traini, “è inopportuno peraltro che sia stato Tomasella a chiedere questo, che interviene con interrogazioni che sono una vetrina per gli assessori”. Dal Pd, Laura Fasiolo ha rimarcato che “come opposizione vogliamo dare un’espressione unitaria. Le interrogazioni sono tra i pochi strumenti che le persone hanno”. Gli stessi componenti della minoranza hanno ricordato di aver partecipato alle diverse commissioni dedicati ai due punti da discutere, tanto che Traini ha votato anche a favore dell’adozione della variante 50 al Piano regolatore”.
Proprio sul tema commissioni, parlando dell’aumento della Tari, Dario Obizzi (Forza Italia) ha denunciato l’interferenza durante i lavori del gruppo Partecipate di un rappresentante di un altro Comune socio di Isontina ambiente (non sono stati fatti nomi) nella discussione tra l’amministratore unico, Giulio Tavella, e i consiglieri comunali presenti. Ciò sarebbe avvenuto con messaggi sul telefono che, secondo il forzista, puntavano a condizionare le risposte. “Non prenderò provvedimenti questa volta - così Obizzi - ma se capiterà nuovamente leggerò pubblicamente i messaggi”.
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