Il nuovo regolamento di polizia locale a Gorizia, riforma dopo 94 anni

Il testo era fermo al 1928, due giorni in Aula. Ceretta: «Regolamento disegnato sulla città».

Gorizia ha il suo nuovo regolamento di polizia locale. Una riforma sostanziale del documento, fermo alla sua ultima redazione nel 1928, che ha visto impegnato il consiglio comunale in una seduta durata due giorni. L’Aula si è espressa sul testo uscito da 22 riunioni consiliari, riuscendo a trovare una sostanziale intesa tra maggioranza e minoranza sulla quasi totalità del testo. In tutto, sono stati 28 i favorevoli, 3 astenuti e 10 assenti. Il punto che ha fatto più discutere è stato l’articolo 48, relativo all’introduzione del Daspo.

Elemento che il Pd avrebbe voluto abrogare dal testo comunale, insieme ad altre forze di centrosinistra, ma alla fine è stato confermato con 21 voti contrari all’emendamento. Cosa che non ha impedito a diversi suoi oppositori di votare a favore del testo complessivo. Un documento che “è il frutto di un lavoro fondamentale svolto proprio dai consiglieri del centrosinistra - rivendica il capogruppo dem Marco Rossi -. Un impianto originariamente retrivo è stato largamente modificato e il regolamento approdato alla votazione finale è migliore”.

L’assise ha accolto 11 modifiche suggerite dal gruppo, insieme ad altri arrivati da Movimento 5 stelle e centrodestra. Per il Pd, gli emendamenti sono stati avanzati “con lo stesso spirito costruttivo con il quale vogliamo in futuro governare la città con Laura Fasiolo”. Nella stesso ottica Andrea Picco (Forum), per il quale il Daspo “è da modificare se e appena vinceremo le elezioni. È stato un lavoro lungo nella commissione, in cui l'opposizione ha avuto un ruolo importante di proposta e di sintesi. È un risultato del consiglio, non dell’amministrazione”.

I ringraziamenti al coordinatore Sergio Cosma (FdI) sono arrivati bipartisan, con lo stesso consigliere che si è detto emozionato per il risultato ottenuto. Ha quindi ricordato quanto fatto anche con gli altri due regolamenti, relativi a videosorveglianza e bodycam, approvati nelle settimane precedenti. Ringraziamenti espressi anche dal vicesindaco con delega alla polizia locale, Stefano Ceretta, rimarcando che “questo non è un de minimis, ma è un regolamento che è frutto di tanti altri già approvati in altri capoluoghi e città della nostra regione”.

Replica indiretta al collega di maggioranza Fabio Gentile (Forza Italia), che aveva usato quell’espressione per indicare il testo, pur condividendolo. L’esponente della giunta ha poi ricordato che, seppur alcuni punti possano riguardare aspetti futuri per Gorizia, “ci siamo già trovati a gestire certe situazioni non avendo normato prima alcune cose”. Dai banchi della Lega, Andrea Tomasella parla di “un atto di importanza strategica per il nostro Comune, che va a vantaggio dell'ordine e della sicurezza pubblica, attento alle esigenze di sicurezza, decoro e vivibilità”.

Il gruppo di Azione ha deciso invece per l’astensione: “Questo regolamento - così Francesco Piscopo - è arrivato fuori tempo utile. C'era il regolamento del Consiglio comunale e lo Statuto del Comune, nonché il regolamento dei contributi alla Cultura, che erano datati e che in questi 5 anni non vi è stata la volontà politica di metterci mano. Mi sembra una manovra da campagna elettorale fare un regolamento di polizia locale ad un mese dalle elezioni”. Analoga decisione per Emanuele Traini (Gorizie). Il Movimento 5 stelle non ha invece preso parte al voto.

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