Il Daspo rimane nel regolamento di polizia, Pd: «Eccessivo a Gorizia»

Il Daspo rimane nel regolamento di polizia, Pd: «Eccessivo a Gorizia»

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Il Daspo rimane nel regolamento di polizia, Pd: «Eccessivo a Gorizia»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Mar 2022
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Lungo confronto in Aula, bocciato l'emendamento. Daspo applicato solo una volta in città.

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Il Daspo rimarrà nel regolamento di polizia locale. Nella prima delle due giornate di consiglio comunale di Gorizia, ieri lunedì 21 marzo, la maggioranza dell’Aula ha respinto l’emendamento presentato dal Partito democratico per eliminare l’articolo 48 che inseriva proprio la misura nella normativa. Una misura ritenuta eccessiva dal gruppo, con il capogruppo Marco Rossi che ha evidenziato come la città “risultava nel 2017 appena 68esima per il numero di denunce (3.120,9 denunce ogni 100 mila abitanti)”. Dati che, secondo il dem, non giustificherebbero l’inserimento dell’atto al contrario di altri centri.

Il centrosinistra ha quindi auspicato che l’intervento delle autorità sia più orientato verso l’aiuto alle persone in situazioni di disagio, anziché di repressione. A non convincere l’opposizione è anche la suddivisione territoriale stilata per l’area A e B, ossia quelle in cui - dopo la notifica dell’allontanamento - il soggetto non può più mettere piede fino a un massimo di due anni. Sul tema, il Movimento 5 stelle ha deciso di non esprimersi, astenendosi dal voto, parlando di una “votazione pre-elettorale” sul tema della sicurezza. Ad oggi il Daspo è stato applicato solo una volta, nei pressi della stazione dei treni.

Secondo la normativa nazionale, infatti, questa è ritenuta area sensibile e l’occasione per porre la sanzione è stata data dall’aggressione a un autista dell’autobus. Il Pd ha comunque ricordato che “in ragione della limitatezza dei fenomeni criminosi sul territorio comunale, l’introduzione dell’articolo in oggetto è palesemente sproporzionata al contesto, e risulta quindi in una ingiustificata compressione del diritto di libera circolazione riconosciuto dall’articolo 16 della Costituzione, ossia “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale”.

Anche se ricordato dallo stesso Rossi, molti esponenti del centrodestra hanno rimarcato che ad introdurre il Daspo fuori dagli stadi è stato l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, del Pd. “Anche le città a guida centrosinistra hanno questo provvedimento” ha commentato Fabio Gentile (Forza Italia), mentre Stefano Altinier (Lega) ha evidenziato che “mp3 bisogna prendere sottogamba cosa può capitare in città. L’atto non va buttato sul piano morale è uno strumento per garantire la legalità”. A favore anche Francesco Piscopo (Azione), che ha definito “aberrante” l’emendamento abrogativo, “basato su dati di 5 anni fa”.

Anche se contrario all’atto in sé, Sergio Cosma (FdI) ha parlato di “vergognosa imposizione poliziesca, ma è una legge dello Stato e dobbiamo applicarla”. Dal Forum, Andrea Picco ha letto “l’applicazione politica” della misura, come nel caso dell’ex portuale no green pass Stefano Puzzer a Roma: “È stato arrestato per essersi seduto in piazza. Dov’era la minaccia? Non facciamo passare l’idea che in città ci sono bande criminali, altrimenti avete fallito in cinque anni di amministrazione”. Rosy Tucci (Gorizia è tua) ha ricordato le differenze con il foglio di via, come poi spiegato dallo stesso comandante Marco Muzzati.

Alla fine, l’emendamento ha raccolto solo 10 voti favorevoli, a fronte di 21 contrari e 5 astenuti. 5 assenti. Il resto della seduta, che proseguirà anche oggi in modalità mista per rinnovare il documento risalente al 1928, ha visto la discussione su una decina di altri provvedimenti presentati dal Pd, in gran parte accolti dalla giunta. La discussione si è concentrata sull’articolo 27, che riguarda la possibilità di sostare sulle aiuole, ritenuto restrittivo “al punto che, letteralmente, sarebbe impossibile sedersi sul prato per seguire le conferenze di èStoria, o sedersi sul prato al Parco di Piuma”.

Quest’ultimo atto, dopo la riformulazione, è stato accolto. Oggi si procederà con la seconda e ultima giornata di lavori, dalle 16. La seduta non sarà gettonata, poiché convocata ieri in unica seduta, ma con la possibilità di collegarsi in streaming e partecipare ai lavori da remoto. Da discutere ci sono ancora una ventina di emendamenti, ossia quelli rimanenti del Pd, M5s e da alcuni membri della maggioranza, passando quindi per i secondi interventi, dichiarazione di voto e votazione finale.

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