Nuovi canonici per il Capitolo metropolitano: festa nella Cattedrale di Gorizia

Sentita e partecipata celebrazione. L'arcivescovo Redaelli ha imposto le berrette. «Preghiera e decoro della nostra Cattedrale».

Cerimonia di quelle particolari e che non si vedono tutti i giorni: quello di sabato 18 nella Cattedrale Metropolitana di Gorizia per l’installazione dei nuovi Canonici del Capitolo metropolitano teresiano è stato un momento seguito da numerosi fedeli, e amici dei nuovi canonici, giunti da tutta l’arcidiocesi.

A prendere posto nei rispettivi posti all’interno degli stalli sono stati don Nicola Ban, parroco della cattedrale, con la dignità di Decano e il Canonicato di Santo Stefano e don Michele Centomo come canonico ad honorem. Assenti per motivi di salute don Carlo Bolčina, che riceverà il canonicato dei Santi Cirillo e Metodio, e monsignor Arnaldo Greco con il canonicato di San Giuseppe – De Dottori.

A installare i due canonici l’arcivescovo metropolita di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che proprio qualche anno fa aveva provveduto a rinnovare lo statuto.

Presenti i confratelli monsignor Armando Zorzin, Preposito con la prima dignità e il canonicato di Santa Maria Assunta, lo Scolastico monsignor Ignazio Sudoso, canonico di San Marco Evangelista, monsignor Pietro Sambo, canonico di Sant’Eufemia e il Penitenziere, monsignor Gino Pasquali, canonico di San Giovanni Nepomuceno. Effettivi nel capitolo metropolitano, anche se non presenti, monsignor Adelchi Cabass, canonico di San Giovanni Evangelista, e il Teologo monsignor Oscar Simčič, più longevo con una presenza che risale al 1974.

La celebrazione dei primi vespri del Corpus Domini, accompagnata dal canto del gruppo di propedeutica al seminario, ha così suggellato l’ingresso dei canonici nel capitolo. Gioia e festa per don Michele e don Nicola ai quali è stata imposta la berretta da monsignor Redaelli e consegnato il decreto. Lo stesso Redaelli, nel pensiero omiletico, ha ragguagliato i presenti sull’importanza del Capitolo e sulla sua funzione utile alla preghiera e al decoro della Cattedrale metropolitana e della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia. 

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