Muore a 73 anni Gino Strada, il ricordo di chi ha lottato con lui contro le disuguaglianze

Muore a 73 anni Gino Strada, il ricordo di chi ha lottato con lui contro le disuguaglianze

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Muore a 73 anni Gino Strada, il ricordo di chi ha lottato con lui contro le disuguaglianze

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 13 Ago 2021
Copertina per Muore a 73 anni Gino Strada, il ricordo di chi ha lottato con lui contro le disuguaglianze

La figura del fondatore di Emergency raccontata da Raul Pantaleo, architetto e docente universitario a Gorizia.

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Si è spento proprio nei giorni più drammatici per quell’Afghanistan su cui ha dedicato anima e corpo. Gino Strada (nella foto), 73 anni, è morto oggi dopo aver girato l’Italia e soprattutto il mondo con Emergency, l’ong da lui fondata nel 1994. Ammalato di cuore, è diventato simbolo internazionale per l’aiuto al prossimo, indipendentemente da chi sia e cosa faccia. Un pensiero espresso nel suo libro “Pappagalli verdi”, edito nel 2000 e in cui ha raccolto la testimonianza di chirurgo di guerra. Oggi, Raul Pantaleo, per lungo tempo stretto collaboratore di Strada, invita a recuperare quel volume.

Architetto e docente dell’Università di Trieste, presso la sede di Gorizia, ha conosciuto il dottore per la prima volta nel 2004, in Sud Sudan. Da allora, le loro strade si sono intrecciate, andando ad unire il soccorso alle popolazioni colpite con l’esigenza di spazi nuovi. “Oggi abbiamo la responsabilità di guardare avanti e immaginare un mondo migliore - ricorda il professionista - come lui ci ha sempre insegnato. Ci tocca diventare grandi senza di lui, è una responsabilità che abbiamo noi che gli era vicino, ma anche collettiva. Credeva nella sanità pubblica e nell’uguaglianza”.

Dei quasi vent’anni insieme in diverse aree del mondo protagoniste di conflitti, l’architetto ricorda proprio quella battaglia portata avanti per decenni. Raccogliendo il testimone, anche con l’allegria che lo contraddistingueva. “C’è un prima e un dopo aver letto Pappagalli verdi - sottolinea - e questo è il momento di rileggerlo. Il ricordo più bello è la sua energia vitale, non fermandosi davanti a nulla”. Che fosse realizzare un ospedale o una campagna di sensibilizzazione, “è un qualcosa che lascia come patrimonio a tutti”. Una visione legata anche all’aspetto architettonico, non secondario.

“Gino era un visionario, a partire dalla rivendicazione di diritti per i più deboli. Le strutture realizzate erano così la conseguenza pratica di questo pensiero”. Idee che non sono state applicate solo all’estero, ma anche in Italia: “Chiunque persona che soffre va aiutata, indipendentemente dal colore, religione o provenienza. Quando si è partiti con i progetti nel nostro Paese, ci si è concentrati con le forze a disposizione sulle nuove emergenze davanti casa”. Uno degli ultimi interventi in questo senso era stato il diretto intervento in Lombardia, contro la pandemia nella primavera del 2020.

La notizia della sua scomparsa ha provocato numerose reazioni a livello nazionale e internazionale. A Gorizia, è stato lanciat l'appello per intitolare una via a suo nome. Prima di fondare Emergency, Strada aveva operato dal 1989 al '94 con il Comitato internazionale della Croce rossa in varie zone di conflitto, tra cui Pakistan, Etiopia e Somalia. Il suo nome è stato spesso accostato alla carica di presidente della Repubblica. Nel 2017 ha ricevuto il SunHak Peace Prize, premio per la pace istituito nel 2015 dalla signora Hak Ja Han Moon, moglie del defunto Sun Myung Moon, fondatore del Movimento dell'Unificazione.

Foto: European Parliament/Flickr

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