Moria di pesci in un'affluente del Versa, scattano le indagini a Cormons

Moria di pesci in un'affluente del Versa, scattano le indagini a Cormons

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Moria di pesci in un'affluente del Versa, scattano le indagini a Cormons

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 16 Mar 2024
Copertina per Moria di pesci in un'affluente del Versa, scattano le indagini a Cormons

Una moria di pesci è stata trovata in un corso d’acqua affluente del torrente Versa, non troppo lontano dalla fontana del Faet. Indagini in corso.

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Mercoledì, Cormons è stata raggiunta da una terribile notizia: una moria di pesci è stata trovata in un corso d’acqua affluente del torrente Versa, non troppo lontano dalla fontana del Faet. Un allarme che ha sconvolto non solo la località di Pradis ma tutta la cittadina, specie perché non si conosce ancora il colpevole. La causa, invece, è emersa subito e viene ricondotta ad un avvelenamento da varechina.

La soluzione diluita di ipoclorito di sodio, abitualmente usata per sbiancare tessuti e fibre tessili e per l’igiene della casa, può diventare rischioso per la salute se mescolato con altre sostanze. Se la varechina, ad esempio, viene a contatto con alcuni acidi si libera del cloro gassoso, un gas pericoloso, o addirittura se a contatto con l’ammoniaca si rischia un esplosione.

Una squadra dell’Arpa Friuli Venezia Giuiia, ad ogni modo, è intervenuta mercoledì a seguito di una segnalazione da parte di un’abitante del posto. Anche l'Ente tutela patrimonio ittico (Etpi) ha raggiunto Pradis per condurre le prime analisi e verifiche, sia sull’acqua del torrente che su alcuni pesci morti. Il Comune di Cormons è subito intervenuto e, ad oggi, sono partite le indagini per chiarire le cause della moria di pesci.

«Non sappiamo cosa sia successo nello specifico ma mi auguro che lo scopriremo al più presto – ha commentato l’assessore con la delega in agricoltura, ambiente, decoro urbano e tutela degli animali Mauro Drius – al momento non si esclude nessuna possibilità, ne l’azione volontaria da parte di un delinquente ne lo scarico involontario da parte di un utente, specie perché tali sostanze vengono spesso usate per il lavaggio di alcuni macchinari».

Una questione in via di chiarimento, quindi, che ci si augura trovi un qualche tipo di delucidazione, specie da parte delle forze dell’ordine che hanno fatto partire le indagini per individuare chi sia stato il colpevole.

Foto Arpa

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