Il ministro Giorgetti a Monfalcone, «polo militare italiano e idrogeno»

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Il ministro Giorgetti a Monfalcone, «polo militare italiano e idrogeno»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Mag 2022
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L'esponente del governo Draghi in Fincantieri, l'idea con Leonardo. Focus sull'idrogeno.

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Il futuro dello stabilimento di Fincantieri a Monfalcone passa anche per l’idrogeno. Il tema è stato al centro del vertice di questa mattina tra il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, con il collega della Croazia allo Sviluppo sostenibile, Davor Filipovic, subentrato a inizio marzo al predecessore Tomislav Ćorić. Un incontro tenutosi nella sede di piazzale Cosulich, insieme al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, tra i promotori del progetto “North Adriatic Hydrogen Valley”.

Il piano coinvolge Trieste, Lubiana e Zagabria e ha offerto lo spunto per il confronto di questa mattina. “Ci sono già i progetti per la propulsione a idrogeno - ha spiegato l’esponente del governo Draghi - e si inseriscono nel progetto lanciato dal Friuli Venezia Giulia”. Al tavolo c’è stato anche un primo confronto con i nuovi vertici del colosso cantieristico, a partire dall’amministratore delegato Pierroberto Folgiero e il presidente, il generale Claudio Graziano, esprimendo “grande orgoglio di presentare ai colleghi stranieri questa eccellenza italiana”.

Tra i temi legati all’industria locale, c’è anche quello di un polo “del militare italiano”, con l’integrazione tra Leonardo e la stessa Fincantieri. Pochi giorni fa lo stabilimento di Ronchi ha ospitato la visita del presidente del gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, e del capogruppo Pd in commissione Difesa, Alberto Pagani. “Ne stiamo discutendo con i ministri Guerini e Franco - ha chiarito Giorgetti -, sarebbe ingenuo pensare che un polo militare italiano possa essere competitivo da solo”. Il punto all’orizzonte è quello dell’industria della difesa europea.

Un campo in cui “dobbiamo presentarci al meglio e dobbiamo farlo, è l’indirizzo che ha dato il governo. L’evoluzione della domanda d difesa in Europa sarà cospicua e accelerata nei prossimi anni”. Sull’aspetto civile, invece, si è soffermato sulla vertenza Flex di Trieste: “Il tavolo al ministero è aperto e le discussioni sono serrate, anche se non sono facili perché si parla di fondi d’investimento che detengono la proprietà”. Sempre nella città giuliana, Fedriga ha dato la disponibilità per un rigassificatore offshore: “Il nostro problema è sostituire il gas dalla Russia”.

“Dobbiamo superare i limiti che in passato hanno ostacolato la sovranità energetica. Finalmente si prendono decisioni coraggiose”. Il viaggio nelle realtà industriali regionali, partendo da Fincantieri per arrivare alla Danieli di Buttrio e Abs di Cargnacco, servirà anche per capire le esigenze dei diversi settori. “I problemi nell’acciaio sono enormi, dai costi dell’energia alle fonti di approvvigionamento. Per l’Italia, lo sforzo è superiore che altrove perché purtroppo siamo in una situazione di generazione energetica che è diversa rispetto alle scelte fatte in passato da altri”.

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