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Migranti in università per il bagno, «rafforzata la sicurezza in via Alviano»

La delegata del rettore all'edilizia assicura che la vigilanza è stata intensificata ma non ci sono stati altri casi: «Anche il parco è area privata».
Ci sarebbe solo un caso segnalato di un richiedente asilo che ha chiesto di poter utilizzare gli spazi interni del polo universitario di via Alviano. A riferirlo è la delegata del rettore all’edilizia, la professoressa Ilaria Garofolo, dopo la notizia della pubblicazione di un volantino con alcuni suggerimenti forniti ai migranti che dormono all’addiaccio, indicante dove trovare riparo e poter usare i bagni. Tra i suggerimenti forniti, c’è quello di rivolgersi all’ex seminario che oggi ospita i corsi dell’Università di Trieste.
“Ci è stata comunicata questa cosa qualche giorno fa - spiega la docente - e ci siamo subito attivati con la Prefettura. Non sappiamo chi abbia diffuso questo volantino”. Garofolo spiega che le indicazioni riportate non sono veritiere: “È come se qualcuno entrasse in una casa privata, la vigilanza a nostro carico sarà rafforzata affinché chiunque venga dentro l’università, senza un motivo collegato, venga invitato ad allontanarsi. Anche chi porta a passeggio il cane nel parco non può farlo, perché non è un’area pubblica”.
Complice l’assenza di lezioni e il lento ritorno degli studenti per gli esami della sessione di fine estate, gran parte dell’edificio risulta ancora “spento” dalla consueta frenesia che si registra nel corso dell’anno. Per questo, probabilmente, qualcuno ha cercato di indirizzare lì i migranti che soggiornano nei dintorni del piazzale di Casa Rossa. In ogni caso, “ad oggi non abbiamo ricevuto ulteriori segnalazioni, né la vigilanza ha rilevato la presenza di persone estranee in università. Con il prefetto siamo in costante contatto”.
Già nelle scorse settimane, l’assessore alla sicurezza Francesco Del Sordi aveva annunciato una stretta contro i bivacchi. Situazione che però perdura, sia vicino alla caserma Massarelli che in alcune proprietà private. Nel frattempo, proseguono le attività dei volontari nel piazzale a ridosso del valico, sia in stazione. La consegna di generi di prima necessità avviene ormai da un paio di mesi. Ad operare sono persone che già prestavano assistenza ai migranti in galleria Bombi, dando una mano nella parrocchia di San Rocco.
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